Un’altra detenuta, ieri pomeriggio, ha tentato di togliersi la vita alla Dozza. Non ce l’ha fatta solo per l’intervento provvidenziale delle compagne di cella e delle agenti della polizia penitenziaria, subito intervenute in soccorso. Era da poco passata l’ora di pranzo e la donna, una quarantacinquenne romena, detenuta per reati di piccolo cabotaggio e con problemi di salute, ha approfittato della assenza delle altre detenute per impiccarsi con le lenzuola alle sbarre. Le compagne, tornando nella camera di detenzione, l’hanno vista e soccorsa subito, allertando le poliziotte. La donna è stata trasportata in ambulanza al policlinico Sant’Orsola, dove si trova adesso ricoverata.
Un ennesimo gesto estremo all’interno della casa circondariale, solo per un caso fortunato scongiurato: in questo 2024 già sono tre i detenuti che si sono suicidati dietro le sbarre della Rocco D’Amato. Dove il malessere va di pari passo con il sovraffollamento, dove sono tantissimi i detenuti affetti da problematiche legate a dipendenze e disagio psichiatrico. Solo una settimana fa il garante per i detenuti aveva denunciato la situazione di una settantenne, allettata, rientrata in carcere dopo 10 giorni di ricovero, per le compagne di sezione avevano fatto appello al magistrato di sorveglianza, "Chiediamo provvedimenti urgenti – scrivevano –: la signora in queste condizioni sarà l’ennesima vittima di questo sistema carcerario".
n. t.