Tensioni al parco Don Bosco. Attivisti ostacolano i lavori

Una sessantina di persone ha tentato di fermare il taglio degli alberi. L’intervento su un tratto dove passerà la linea rossa del tram in viale Aldo Moro.

Tensioni al parco Don Bosco. Attivisti ostacolano i lavori

Tensioni al parco Don Bosco. Attivisti ostacolano i lavori

A fatica, barcamenandosi tra slogan, blitz e transenne volanti, gli operai sono riusciti a completare parte del loro lavoro quotidiano. Siamo al parco Don Bosco, ma il cantiere contestato ieri non era quello delle nuove scuole Besta, ma della linea rossa del tram, che passerà di fianco all’area verde. Ieri mattina, dovevano essere tagliati alcuni alberi in viale Aldo Moro, ma all’arrivo degli operai, scortati da diverse squadre dei reparti di polizia e carabinieri, il ‘presidio fisso’ nelle casette sugli alberi ha avvertito i sodali. E così, nel giro di un’oretta, al parco si sono radunate una sessantina di persone, per bloccare l’intervento. Che in realtà è stato in parte completato, malgrado le proteste e i tentativi di ‘invasione’ del cantiere. Un ragazzo, che aveva il volto completamente travisato, è stato identificato dalla Digos. Intorno a mezzogiorno, alcuni attivisti sono scattati in avanti, piazzandosi lungo l’area dei lavori, bloccando così, di fatto, la prosecuzione dell’intervento. Non ci sono però stati ‘contatti’ e, all’una, lavoratori, manifestanti e forze dell’ordine sono tornati a casa.

Ma l’opera è da completare, come ha detto il questore Antonio Sbordone, spiegando come l’intervento di ieri sia "andato bene, senza particolari criticità". Riguardo la trattativa tra attivisti e Comune sul parco Don Bosco, "la cosa purtroppo non è affatto superata – spiega Sbordone –, la trattativa non ha sortito gli effetti sperati, noi ci crediamo perché siamo i primi a non voler adottare modalità operative invasive". Il questore non ha escluso che nelle prossime settimane ci possa essere uno sgombero del presidio: "Oggi abbiamo fatto un pezzo di quel che bisogna fare. Per quanto riguarda il parco e il cantiere per la scuola, se ne parlerà più avanti". "Penso che noi dobbiamo fare il nostro mestiere, gli attivisti fanno il loro. Si va avanti", ha sintetizzato il sindaco Matteo Lepore. "C’è un momento nel quale ci si confronta – ha detto – e un momento nel quale bisogna portare avanti le opere. I progetti definitivi, come quello del tram, hanno avuto momenti di partecipazione e di confronto, assemblee: non possiamo, in sede di cantiere, fare delle assemblee per smontare progetti già appaltati". Una posizione su cui Marcello Saltarelli, attivista di Volt, ha da ridire: "Wwf, Legambiente e il Comitato Besta – spiega – hanno proposto al Comune di trovare un percorso alternativo nel parco per la ciclabile parallela alla linea del tram, salvando così terrapieno e alberi. È chiaro che proporre una variante in corso d’opera per un progetto enorme è pressoché impossibile, ma questo il Comune deve avere il coraggio di spiegarlo. Invece manda 10 camionette. E allora si apre una questione di metodo politico, distante dalla narrazione pubblica di un Comune che ascolta la cittadinanza".