Tecopress, spunta Sira Industrie. Ipotesi salvataggio da Bologna

Oggi il tavolo in Regione con l’assessore Colla. Il 2024 si era aperto con l’annuncio di 72 licenziamenti

Tecopress, spunta Sira Industrie. Ipotesi salvataggio da Bologna

Tecopress, spunta Sira Industrie. Ipotesi salvataggio da Bologna

di Francesco Moroni

SANT’AGOSTINO (Ferrara)

C’è uno spiraglio luminoso nel futuro di Tecopress. La fonderia di pressocolata per la produzione di componentistica di Dosso di Sant’Agostino (Ferrara), diventata simbolo della rinascita post terremoto del 2012, potrebbe essere salvata dall’intervento di Sira Industrie. I vertici delle due realtà, insieme con i sindacati e le altre istituzioni coinvolte, sono stati convocati per il oggi in viale Aldo Moro dall’assessore al Lavoro, Vincenzo Colla. "Confermo che stiamo valutando il caso con serietà e attenzione – puntualizza Valerio Gruppioni, presidente del gruppo Sira –. Siamo stati sollecitati dall’assessore Colla e dalla Regione e ora stiamo ragionando per vedere se e quali possibilità di intervento ci sono per Tecopress".

Una boccata di ossigeno dopo gli ultimi mesi, decisamente complicati. Un periodo di difficoltà partito lo scorso anno con i pesanti danni della grandinata estiva, e continuato a inizio 2024 con l’allarme dei sindacati (Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm) e l’annuncio dell’apertura dell’iter che avrebbe portato a 72 licenziamenti (poco meno del 50% del personale totale, dato che la fonderia ne impiega 163). Questo a causa di un problema con gli ordinativi e di una forte riduzione del fatturato attesa per l’anno appena iniziato. Da lì erano partiti gli scioperi e le proteste dei lavoratori, fino all’annuncio della Regione, che aveva scongiurato il rischio esuberi per avviare il percorso di attivazione degli ammortizzatori sociali per 12 mesi. "Il caso Tecopress può essere pienamente compreso nel quadro in esame sugli investimenti per salvaguardare la filiera italiana della componentistica – aveva tuonato Colla a febbraio –. Ci troviamo in una situazione molto difficile, ma non irrisolvibile. L’azienda, di grande qualità di processo, prodotto e competenza, ha più volte ribadito la volontà di proseguire l’attività produttiva rimanendo sul territorio".

Un simbolo del territorio, appunto. Un modello della rinascita a seguito del terremoto, che tolse la vita a uno dei dipendenti Tecopress, rimasto vittima dei crolli. Un colpo durissimo capace di mettere in ginocchio l’impresa, che però negli anni non si è mai arresa, fino a quel 20 maggio 2022 (decimo anniversario del sisma) e alla visita del governatore Stefano Bonaccini per inaugurare la nuova sede aziendale. Oggi, invece, la speranza di un nuovo futuro. "Ora alcune situazioni devono incanalarsi nel verso giusto, ma, salvo sorprese particolari, siamo convinti che il percorso proseguirà bene – aggiunge Marco Scapoli, consulente manageriale di Tecopress –. Un’operazione di salvataggio sostenuta da stakeholder e istituzioni per dare continuità a un’azienda del nostro territorio, con oltre cinquant’anni di storia. Perderla avrebbe significato un grave danno di economia e immagine per tutta l’Emilia-Romagna".