"Il centro storico è deserto. Tra smart working, poca gente in giro per lo shopping e turismo azzerato è inutile tirar su la serranda".
Alessandro Bulgarelli (foto), 33 anni, titolare dal 2017 del ’Al Bricco d’oro’, storico bar di via Farini, ha deciso di chiudere fino alla prossima settimana.
La zona arancione, però, vi permetterebbe di tenere aperto per l’asporto e la consegna a domicilio...
"Già, ma è una perdita più che restare chiusi. Gli incassi non coprono le spese. E anche in zona gialla non è che sia una festa. Da quando c’è questo arlecchino di colori, i cali sono drastici. E anche tutto il periodo festivo appena passato è stato un buco nero".
Quanto sta perdendo di fatturato?
"Il Covid e tutte le restrizioni legate alla pandemia ci ha portato a grandi perdite, con cali fino all’80 per cento. Giusto per fare un esempio: ad agosto il guadagno giornaliero è stato di circa di 700 euro. Nel periodo invernale, quando in genere lavoriamo molto bene, siamo arrivati a 120 euro, quasi sette volte in meno".
Sarà difficile tornare in epoca pre-Covid per quanto riguarda il giro d’affari?
"Nell’inverno 2018, tanto per dire, in un giorno arrivai a incassare 1.800 euro. Oggi, nello stesso periodo, è capitato come ho detto di superare solo di poco i cento euro. Un disastro".
I ristori messe in campo dal governo non bastano?
"Sono sufficienti appena per le utenze, ma come la mettiamo con tutte le tasse e le spese che abbiamo? Solo per la locazione dovrei pagare 4mila euro al mese. Una cifra insostenibile di questi tempi. Fortunatamente mi sono venuti incontro, ma chi non ha questa disponibilità che cosa fa? Chiude".
La sua attività quanti dipendenti ha?
"Ne ho due. Io sono fuori gioco perché devo operarmi di ernia al disco. Ma sono in attesa. Un ennesimo ostacolo in questo periodo difficilissimo. Per i miei dipendenti c’è la cassa integrazione, ma la preoccupazione per tutti è massima".