CHIARA GABRIELLI E NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Tragedia alla Barca, Tania è caduta di spalle. Indagato il compagno che quel giorno era lì

Sull’uomo, Faiez Selmi, pende un ordine di cattura dal 23 dicembre. Fascicolo per istigazione al suicidio. Al setaccio il cellulare della vittima. Lunedì il conferimento dell’autopsia al medico legale Giorgetti

Su Faiez Selmi, 36 anni, pende un ordine di carcerazione per maltrattamenti da dicembre. A destra Tania Bellinetti, 47 anni

Su Faiez Selmi, 36 anni, pende un ordine di carcerazione per maltrattamenti da dicembre. A destra Tania Bellinetti, 47 anni

Bologna, 12 aprile 2025 – C’è il nome di Faiez Selmi sul fascicolo per istigazione al suicidio aperto in Procura sulla morte di Tania Bellinetti. Il trentaseienne tunisino, che con la donna aveva intessuto una relazione burrascosa e violenta dal 2018, e che adesso non si trova. Ma che, e lo hanno testimoniato più vicini alla polizia, martedì era con lei. Poco prima che Tania precipitasse dal balcone del suo appartamento al terzo piano di via Tolstoj, attorno alle 18.30. Da dove è caduta di schiena. Una circostanza particolare, nell’ipotesi di un gesto volontario. Ma adesso al vaglio della Squadra mobile, nell’inchiesta coordinata dal pm Marco Forte, sono ancora aperte tutte le piste: dalla caduta accidentale al suicidio; dal tentativo di sottrarsi a un’aggressione all’omicidio volontario.

Lunedì sarà conferito l’incarico per l’autopsia su Tania: da questo accertamento potrebbero emergere dettagli significativi su cosa sia successo prima della caduta. Durante la ricognizione cadaverica effettuata martedì nel cortile di via Tolstoj non sarebbero stati riscontrati dal medico legale segni evidenti di percosse o lesioni sul corpo della quarantasettenne. Ma ulteriori esami saranno necessari per verificare la presenza di eventuali fratture o ferite provocate da qualcosa di diverso dalla caduta dall’alto. E anche ad accertare lo stato in cui si trovava quella sera la donna, se avesse assunto ad esempio delle sostanze o dei farmaci. L’incarico sarà conferito alla dottoressa Arianna Giorgetti.

Sequestrato pure il telefonino della quarantasettenne: decisiva sarà anche l’analisi sui tabulati del cellulare della vittima, da parte della Squadra Mobile, e il successivo incrocio di dati con la chiamata al 112, effettuata da una vicina di casa di Tania.

Nell’appartamento in cui la donna viveva, posto sotto sequestro, martedì la polizia non ha trovato tracce di sangue. La casa era in disordine, ma questo per gli inquirenti non è un dato significativo, considerando che anche negli altri interventi effettuati in passato dalle forze dell’ordine la casa era sempre stata trovata in condizioni analoghe.

Perché Tania tante volte aveva denunciato le violenze subite da Faiez. Nell’estate del 2018 si era rivolta ai carabinieri della stazione Bertalia, per chiedere aiuto. Una denuncia a cui, nei mesi successivi, si erano aggiunte integrazioni per altri pestaggi, consumati sempre tra le mura di quella abitazione. Botte e abusi, che avevano portato alla condanna a due anni del trentaseienne, difeso dall’avvocato Emanuele Federici. La coppia però non si era mai allontanata del tutto. Legata da un amore tossico: nella sua fragilità, Tania aveva acconsentito a far avvicinare di nuovo a sé Faiez. Lo hanno riferito anche i vicini di casa della donna: litigavano, lui la picchiava, lei a volte aveva dei lividi addosso, ma alla fine “se lo riprendeva sempre”. Lo faceva tornare. E lui andava a chiedere ai vicini ingredienti per cucinare, sorrideva a tutti.

Invece, per Tania, erano ricominciate le grida, le botte, la paura. Era tornata a denunciarlo di nuovo, questa volta al commissariato Santa Viola, a fine del 2024. Le indagini spedite, con l’apertura del Codice rosso, avevano portato a emettere, il 23 dicembre, la misura cautelare in carcere nei confronti di Selmi. La vigilia di Natale, i poliziotti hanno bussato alla porta della casa di via Tolstoj, ma lui non c’era. E sono tornati a fine gennaio. Ancora, lei ha risposto loro di non aver più visto il trentaseienne, irregolare in Italia e senza fissa dimora. Che non era stato rintracciato neppure durante i controlli del territorio nel quartiere. A gennaio all’avvocato era stato notificato il decreto di irreperibilità del suo assistito. Eppure, da quanto messo a verbale in questi giorni successivi alla tragedia dai vicini, Tania aveva ripreso in casa l’uomo. E il giorno della morte di lei lo hanno visto allontanarsi dall’abitazione di via Tolstoj più persone, in un orario compatibile con la caduta. Da quattro mesi, di fatto, l’uomo è un ‘fantasma’ per la polizia, benché nel quartiere, adesso è chiaro, tutti sapevano che era tornato a frequentare quell’appartamento. Dove non poteva stare.