Bologna, 29 giugno 2023 – Svolta nel caso Balani. La Cassazione, dopo il ricorso presentato dalla difesa, ha annullato la decisione della Corte d’Appello di Ancona che, lo scorso febbraio, aveva rigettato la richiesta presentata da Andrea Rossi di revisione del processo. La palla passa ora alla Corte d’Appello di Perugia davanti alla quale verrà celebrato il giudizio di revisione. Il commercialista di 59 anni si trova in carcere dal 2007 accusato dell’omicidio della settantenne Vitalina Balani. Sta scontando un ergastolo diventato definitivo nel 2010.
In tutti questi anni, però, il commercialista si è sempre dichiarato innocente tentando di far valere le sue ragioni davanti ai giudici. Proprio per questo, Rossi aveva già presentato istanza di revisione, davanti ai giudici della Corte d’Appello di Ancona, ma anche in quell’occasione venne ritenuta inammissibile. "Ci tenevo molto – le parole del legale Bordoni dopo l’annullamento della Cassazione – perché non si può chiudere una vicenda di questo genere quando si ha un’evidenza scientifica che sposta l’ora della morte di sei ore in avanti".
La richiesta presentata dall’avvocato Bordoni, infatti, si basava sui nuovi studi scientifici, in particolare sulla "migrazione" delle macchie ipostatiche, quei "ristagni di sangue" rinvenuti in un braccio della donna che, nel 2006, ebbero un ruolo decisivo nel fissare l’ora della morte tra le 13,29 e le 14,05 del 14 luglio, cioè 24 ore prima del ritrovamento del cadavere. Secondo quanto sottolineato dal consulente di parte, il professor Giovanni Pierucci, le nuove rilevanze accolte dal mondo scientifico sottolineano come queste macchie non possano risalire a ventiquattro ore prima dell’intervento del 118, ma al massimo a 15-16 ore prima. In questo modo l’ora della morte si sposta nella serata del 14 luglio, momento in cui Rossi aveva un alibi di ferro. Vitalina Balani fu trovata senza vita in casa propria in via Battindarno attorno a mezzogiorno del 15 luglio 2006, dopo l’allarme diramato dalla sorella della donna e dall’anziano marito Aldo Fabbiani, che assieme al badante l’attendeva nella casa di Riccione per l’ora di cena del giorno precedente. Inizialmente si pensò a una morte naturale per trauma cranico.
Solo all’autopsia, cinque giorni dopo, si scoprì come in realtà la causa del decesso fosse stata una "asfissia meccanica acuta" dovuta a strangolamento. Cominciarono le indagini. Presto si arrivò a sospettare di Andrea Rossi, commercialista di cui Balani e il marito si "fidavano ciecamente". E che, si scoprì, doveva alla donna circa due milioni di euro. Denaro che avrebbe dovuto investire per conto dell’anziana e che invece aveva speso.