di Alessandro Caporaletti
Dante Natali, presidente di Federmetano, il metano è tornato tra i carburanti competitivi sul piano economico. Qual è il prezzo medio e quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
"Il prezzo medio in Italia è di 1,4 euro al chilo. In Emilia-Romagna siamo a 1,295, nelle Marche a 1,373. Al netto delle variazioni tra regione e regione, abbiamo comunque un risparmio di oltre il 50% rispetto a benzina e gasolio. E la situazione evolve positivamente col crescere della fiducia nella tradizionale stabilità che il mercato del gas ha riacquistato. L’unico caso di aumento del prezzo si è registrato in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina. Oggi la quotazione del gas a livello internazionale è di 30-32 euro per megawattora, resta ancora superiore alla media storica di 20 euromegaw, ma il peggio è alle spalle. Ora il mercato internazionale non ha più oscillazioni incontrollate e con la diversificazione delle fonti di approvvigionamento programmata dal nostro Paese e il via libera ai due nuovi rigassificatori, ci sarà pluralità di fornitori. Prevediamo un ulteriore calo dei prezzi, magari non nell’immediato, ma nei prossimi mesi".
Quanto costa un pieno di metano?
"Con un’auto di media cilindrata siamo sui 15 euro. Ricordo che in Emilia-Romagna circolano circa 217mila auto alimentate a metano e nelle Marche 144mila".
La svolta green (ma anche di competitività) nel settore si chiama biometano. Che cos’è e quanto è diffuso?
"Il biometano è metano, stessa formula chimica, ma cambia l’origine della molecola, che non è più fossile ed estratta da giacimenti, ma ottenuta attraverso la fermentazione anaerobica di rifiuti: il cosiddetto rifiuto organico, residui agricoli e scarti alimentari. Insomma, ciò che costituirebbe un costo, se utilizzato per la produzione di biometano, diventa una incredibile risorsa, perché ci consente di produrre un carburante uguale al metano fossile, ma green: le auto alimentate a biometano non emettono nuova Co2 in atmosfera. Al 31 dicembre 2022, il livello di sostituzione del carburante fossile col biometano era al 40%, ma quest’anno supereremo il 50%. Tanto per esemplificare, un’auto che si rifornisce a metano oggi in Italia percorre oltre la metà dei km senza emettere Co2 in atmosfera".
E come la mettiamo con l’Ue che entro il 2035 ci chiede di dimezzare le emissioni di Co2 in atmosfera?
"Il nostro settore ha già realizzato ciò che l’Europa ci chiede per il 2035. Rispetto agli obiettivi imposti dall’Europa , comincia a cadere il granitico muro degli obblighi dell’Ue, che voleva vincolare e imporre a tutti gli Stati membri come unica via per il trasporto del futuro la soluzione elettrica o l’idrogeno. È palese che la soluzione elettrica da sola non consentirà mai di raggiungere gli obiettivi individuati. Il nostro Paese può utilizzare proficuamente la leva dei biocarburanti e fra questi il biometano in primis. Segnalo che il 19 luglio, nella commissione industria dell’Ue, è stata approvata la definizione di carburanti a Co2 neutra, definizione che per la prima volta include anche i biocarburanti".
Dal primo agosto, per decisione del governo, c’è l’obbligo di esporre il prezzo medio dei carburanti. Qual è la vostra posizione?
"Abbiamo cercato di evitare questa soluzione, se non altro perché ci è sembrata non in linea dal punto di vista tecnologico. Il cartello è obsoleto, già superato al momento dell’esposizione da soluzioni già esistenti. Tuttavia il governo ha deciso, rispettiamo e ci adeguiamo. Vedremo i risultati. Ma mi sembra molto difficile che l’applicazione di un cartello consenta di creare le condizioni per la riduzione del prezzo dei carburanti, in un settore nel quale le marginalità sono ridottissime, mediamente il 2,5%".
Qual è il trend di diffusione dei veicoli a metano?
"Le immatricolazioni sono ferme, perché l’utenza è rimasta scottata dall’impennata di prezzi, che si è protratta per circa un anno e mezzo. Non è facile recuperare fiducia. Tuttavia, la presenza di auto alimentate a metano è importante e utile a ridurre l’impatto ambientale del trasporto. In Emilia-Romagna sono oltre il 5% del patrimonio circolante e nelle Marche quasi il 10%. Abbiamo poi un consolidamento nel settore dei veicoli pesanti, perché negli ultimi anni si è sviluppato il metano liquido, l’unica alternativa al gasolio nel trasporto pesante. Dal 2014 sono sorti oltre 150 punti vendita di metano liquido, che riforniscono circa 4.000 veicoli pesanti".