Bologna, 13 dicembre 2023 – L’Emilia-Romagna è in vetta a quasi tutte le classifiche a livello nazionale per quanto riguarda gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, i cosiddetti sustainable development goals. Uniche eccezioni, quelle legate all’aumento della povertà, in linea con i dati dell’Italia, e al consumo di suolo.
È questa la fotografia che emerge dal rapporto ‘I territori e lo sviluppo sostenibile 2023’ che sarà presentato oggi dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) al Cnel. Sotto la lente degli esperti, per il quinto anno, sono finiti l’andamento nel tempo e la distanza di Regioni e Province autonome, Città metropolitane e Province rispetto agli obiettivi dell’agenda 2030 sulla base di circa 100 indicatori statistici.
Dai dati rilevati nel corso dell’anno arrivano tante conferme e qualche sorpresa. "Quella dell’Emilia-Romagna era già una situazione di vantaggio rispetto ad altre regioni e negli ultimi anni non sono stati fatti passi avanti particolarmente significativi – spiega Manlio Calzaroni, responsabile area ricerca ASviS, – anche se si conferma una delle regioni che sta meglio in Italia".
Tra il 2010 e il 2022, infatti, ci sono stati comunque progressi in diversi settori. Per quanto riguarda la salute, ad esempio, si riducono i consumatori di alcol a rischio (-6,1%) e la mortalità infantile (-1,0 morti ogni 1.000 nati tra il 2010 e il 2020). Progressi si notano anche per quanto riguarda l’istruzione: aumenta la formazione continua (+4,9%) e la quota di laureati (+12,1%). Aumenta anche l’efficienza energetica (+14,6% tra il 2012 e 2021).
Sul lavoro diminuiscono sia il tasso di infortuni mortali ed inabilità permanenti (-40,6% tra il 2010 ed il 2021), sia la quota di Neet, ossia i giovani che non studiano e non hanno un impiego (-3,0%). Aumentano le famiglie collegate alla banda larga (+37,3%) e la percentuale di spesa in ricerca e sviluppo in rapporto al Pil ( 0,7 punti percentuali tra il 2010 e il 2020).
In tema di ambiente, aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti (+24,5%) e diminuiscono leggermente i rifiuti urbani pro-capite (-5,3%).
Peggiora, invece, l’indice legato al consumo di suolo (da 102,8 a 105,8 tra il 2012 e il 2022). Altro dato significativo, è quello legato all’aumento della povertà assoluta a livello di ripartizione Nord-Est (pari all’8,8% nel 2022) e la povertà relativa (pari al 5,6% nel 2022).
La città metropolitana di Bologna eccelle in quasi tutti i settori, ma segna il passo per l’economia circolare. Stesso tallone d’Achille anche di Parma e Modena, entrambe maglia rosa per istruzione e lavoro. Ferrara, oltre a non raggiungere i goal in tema di ambiente ed energia, presenta criticità anche per l’acqua e le imprese.
Forlì-Cesena segna il passo per le città e comunità sostenibili ed economia circolare. Maglia nera per questo settore sono Piacenza, Reggio Emilia e Rimini, che ‘mancano’ anche in altri obiettivi, pur raggiungendo i goal legati all’acqua, alle diseguaglianze.