Bologna, 4 maggio 2024 – Il super pool è già al lavoro. Sta analizzando l’ampio faldone di tutti i documenti raccolti finora sulla strage alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi di Camugnano, costata la vita a sette lavoratori e in cui altri sei sono rimasti feriti, il 9 aprile.
Un obiettivo: accertare la dinamica dei fatti e le loro cause. I consulenti nominati dalla Procura – gli ingegneri Carlo Alberto Nucci, Vincenzo Parenti Castelli, Enio Paris e Domenico Pianese – hanno giurato ieri pomeriggio in via Garibaldi, alla presenza dei pm, dei consulenti delle parti offese (i familiari delle vittime, tra cui i parenti di Alessandro D’Andrea rappresentati dall’avvocato Gabriele Bordoni, e i feriti), di vigili del fuoco e carabinieri. Avranno 60 giorni di tempo per farlo, salvo sospensioni che potrebbero essere necessarie alla Procura per valutare l’iscrizione di eventuali indagati nel fascicolo per disastro, omicidio e lesioni colposi ora contro ignoti.
Il lavoro dei tecnici
I quesiti: i tecnici sono chiamati a illustrare l’attività della centrale di Bargi e nello specifico "struttura e funzionamento dei gruppi di generazione 1 e 2", quelli composti da turbina e alternatore il cui collaudo del primo era andato a buon fine, mentre il secondo è quello tragicamente esploso, dopo lo scoppio dell’alternatore. Gli ingegneri dovranno vagliare i lavori eseguiti su di essi negli anni scorsi e se avessero tutti gli apparati di sicurezza necessari e aggiornati.
Infine, uno dei punti dirimenti dell’incarico, almeno ai fini dell’inchiesta penale: l’analisi dei contenuti delle due Scada, le "scatole nere" dei due gruppi. Difatti, si specifica nel conferimento d’incarico, nell’attesa di effettuare il sopralluogo nei locali della centrale ancora allagati e che una volta svuotati verranno sottoposti a sequestro probatorio (a giorni si attende l’intervento dei sommozzatori per chiudere l’apertura da cui l’acqua del lago di Suviana continua a entrare), il pool dovrà analizzare i contenuti delle Scada "con I’accortezza di valutare se I’attività sui sistemi possa essere un vulnus per i futuri accertamenti, rendendoli di fatto di natura irripetibile, e segnalando tale eventualità per le necessarie valutazioni investigative".
Tradotto: siccome il fascicolo è ancora a carico di ignoti, "in assenza di elementi anche solo indiziari soggettivamente indirizzati di responsabilità", se i tecnici effettueranno esami irripetibili questi sarebbero inutilizzabili in un procedimento verso eventuali, futuri indagati – che quasi certamente prima o poi ci saranno, date la natura e l’entità della tragedia –, poiché questi ultimi non avrebbero avuto la possibilità di partecipare a tali verifiche con tecnici propri che li rappresentassero.
Perciò, se non si potrà neppure eseguire una copia forense della Scada senza rischiare di alterarne i contenuti, i lavori dovranno bloccarsi per permettere alla Procura di valutare il da farsi. Per scoprirlo è già stato indicato dai consulenti un ausiliario con competenze informatiche specifiche su questi sistemi di controllo.