FRANCESCO MORONI
Cronaca

Suviana, l’inchiesta a una svolta. I periti entrano nella centrale

Sopralluogo in Appennino per fare una ricognizione dell’impianto e raccogliere i primi elementi

Bologna, 23 agosto 2024 – Prima vera ricognizione del pool di super esperti incaricati di far luce sul disastro di Suviana. Ieri i periti nominati dai pm Flavio Lazzarini e Michela Guidi, assieme a diversi consulenti, tecnici e professionisti, hanno effettuato il sopralluogo iniziale nella centrale idroelettrica di Enel Green Power in cui, il 9 aprile scorso, sette persone hanno perso la vita e altre sei sono rimaste ferite dopo un’esplosione avvenuta durante il collaudo di una turbina.

Da allora la procura procede per disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose sul lavoro a carico di ignoti.

Suviana, l’inchiesta a una svolta. I periti entrano nella centrale
Sopralluogo in Appennino per fare una ricognizione dell’impianto e raccogliere i primi elementi

I lavori sono ancora in una fase preliminare. Ieri il team di esperti si sarebbe occupato innanzitutto di verificare il riscontro tra i documenti in loro possesso e l’effettivo stato in cui versa l’impianto di Bargi (a Camugnano), ancora non del tutto svuotato dall’acqua che, a seguito dell’esplosione, aveva invaso diversi piani della struttura.

L’obiettivo è anche capire quali parti siano esplorabili e quali no, per comprendere come agire nella maniera migliore e con quali tempistiche.

Tra i quattro superperiti nominati dalla procura a inizio maggio, ingegneri elettrici e idraulici tra i massimi esperti del settore, due provengono dall’Alma Mater: sono l’ingegnere Carlo Alberto Nucci, decente di Sistemi elettrici per l’energia al dipartimento Guglielmo Marconi di Ingegneria, e l’ingegnere Vincenzo Parenti Castelli, professore emerito di Meccanica applicata alle macchine. Insieme con loro sono al lavoro anche l’ingegnere Enio Paris dell’Università di Firenze e l’ingegnere Domenico Pianese, ordinario di Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia alla Federico II di Napoli.

Sono stati incaricati di individuare le cause che hanno portato alla tragedia di Suviana e risalire a cosa sia successo in quelle fatali, tremende ore di un martedì di inizio aprile. I sostituti procuratori hanno affiancato loro anche Flavio Franceschini e Alberto Sacchetti, periti informatici dipendenti di Terna.

Fondamentale sarà l’analisi del sistema ‘Scada’, le scatole nere della centrale. I superperiti dovranno passare ai raggi X l’attività della centrale di Bargi e, nello specifico, la struttura e il funzionamento dei gruppi di generazione. Non solo, perché oltre all’analisi dei contenuti delle due ‘Scada’, i tecnici dovranno capire quali lavori di ammodernamento siano stati realizzati nel corso degli ultimi anni e se l’impianto fosse dotato di tutti gli apparati di sicurezze e protezione in caso di anomalie o guasti. Lo scopo, chiaramente, è quello di capire la dinamica e fare luce sulle causi del disastro, oltre che sulle eventuali responsabilità penali.

Tra il via vai di tecnici e di addetti ai lavori e le rilevazioni, ieri in Appennino è sembrato di tornare per qualche ora a quattro mesi e mezzo fa, quando un fragoroso frastuono ha rotto la tranquillità della montagna bolognese e la tragedia ha spezzato la vita di sette uomini. Scandagliare l’edificio in tutti i suoi 9 piani sotterranei e capire quali zone siano praticabili e quali no, è la priorità.

Le indagini vedono in campo anche la polizia giudiziaria della Procura, i carabinieri del nucleo investigativo del Nil e il reparto investigativo dei vigili del fuoco, oltre ai tecnici di medicina del lavoro dell’Ausl.

"Attraverso il mio consulente sto seguendo le operazioni e avevo chiesto che fosse resa disponibile la documentazione attraverso la disponibilità degli uffici della Repubblica, che è arrivata – spiega l’avvocato Gabriele Bordoni, legale di una delle vittime coinvolte nel disastro –. Ora seguiremo con attenzione per capire quali saranno le prossime mosse".