REDAZIONE BOLOGNA

"Suonare senza pubblico? Addio adrenalina"

Il pianista Maurizio Baglini oggi ultimo protagonista dei concerti in streaming del Comunale con un programma tutto mozartiano

di Marco Beghelli

Il Teatro Comunale chiude il ciclo di concerti domenicali ospitando il pianista Maurizio Baglini, pisano di nascita, ma bolognese di adozione. "Benché continui ad amare la Toscana, come tanti ho scelto Bologna per la comodità logistica e per la qualità di vita che offre: si gira a piedi e in un attimo sei in collina, dove amo molto correre. Ci sono arrivato 15 anni fa per raggiungere la mia compagna, la violoncellista Silvia Chiesa: rientrando in Italia dopo 10 anni in Francia, Pisa mi stava un po’ stretta mentre Bologna mi offriva a un tempo la dimensione di ‘capitale’ della musica (come la chiamava Mozart) e di città a dimensione umana, dove la cultura si respira ad ogni metro. Il retaggio storico della più antica Università si fa ben sentire".

Una Università con cui lei ha avuto anche contatti artistici.

"I concerti per La Soffitta sono state occasioni molto interessanti, per i programmi tematici che mi venivano proposti. Ma in città devo ricordare anche un’importante serata per il Comunale con Rachmaninov e la Nona Sinfonia di Beethoven trascritta da Liszt per pianoforte, eseguita a Santa Cristina nel cartellone di Musica Insieme".

Un progetto, quest’ultimo, divenuto il suo cavallo di battaglia.

"Ormai la chiamo ‘la Nona di Liszt’, perché la capacità di rendere la potenza di coro e orchestra con sole dieci dita sulla tastiera era possibile soltanto a un pianista spettacolare come lui: più che una trascrizione pianistica è una rielaborazione concertistica per pianoforte. Dal 2008 ad oggi l’ho eseguita 106 volte, in tutto il mondo, ed è sempre un grande impegno fisico e mnemonico. Il tutto nacque da una richiesta di Radio France per il Musée d’Orsay, a Parigi, giuntami con scarso anticipo ma in un periodo in cui stavo suonando relativamente poco: accettai la sfida, e fu la mia fortuna, perché quel progetto dette un forte impulso alla mia carriera e mi aprì le porte della casa discografica Universal".

Per lo streaming del Comunale esegue invece Mozart.

"Ho scelto il Concerto K 503, quello con l’accenno alla Marsigliese, che ci mostra un Mozart del 1786 perfettamente inserito nel contesto storico e politico in cui viveva. Vi includerò le cadenze scritte appositamente da Ferruccio Busoni: mi è sembrata un’espressione di continuità con questa città di cui lui diresse il Conservatorio, e con il teatro in cui a inizio Novecento tenne molti concerti".

L’esecuzione online è forse ora più un’esigenza degli esecutori che del pubblico?

"Per chi, come me, faceva cento concerti all’anno, il metabolismo è davvero cambiato. Il concerto in streaming è comunque uno stimolo per sentirsi obbligati a studiare e darsi delle scadenze, molto importanti dal punto di vista psicologico. Pochi ancora considerano l’emergenza psichiatrica e depressiva che questa situazione comporta. Io non ricordo più da quanto tempo non suono in una sala gremita, e temo che il contingentamento del pubblico continuerà a lungo, anche dopo la riapertura. Ma per un musicista, senza i mille spettatori che ti si contrappongono in sala, manca l’adrenalina".

Info: oggi alle 17.30 sul canale YouTube del Comunale.