Raddoppiare da 5.000 a 10.000 euro il Cis-Contributo di Immediato Sostegno per i nuclei familiari colpiti dalle alluvioni in Emilia-Romagna, sia nel maggio 2023 sia nei giorni scorsi. È quanto richiesto, in una lettera inviata dalla presidente della Regione facente funzione e commissaria all’emergenza, Irene Priolo, al capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano. Nella missiva, inoltre, si richiede di assegnare quanto già previsto nel maggio 2023 per i nuclei familiari interessati dal solo evento di settembre 2024. A poco più di un anno dagli eventi di maggio 2023, è stata consentita la liquidazione di circa 106 milioni, per oltre 23.680 famiglie ma nell’evento di settembre,anche nel Bolognese, si sono verificati allagamenti che hanno colpito sia nuovi nuclei familiari, sia cittadini già interessati dai precedenti eventi 2023.
Oltre ai rimborsi, nel summit tra Priolo e il commissario per la ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo, si è parlato anche dei Piani speciali per la Ricostruzione, già presentati dalla Regione alla struttura commissariale a inizio luglio e in attesa di approvazione. Opere straordinarie che interesseranno due ambiti: i bacini idrografici e fluviali e le infrastrutture, a partire dai ponti che costituiscono ormai un ostacolo conosciuto al regolare scorrimento delle acque. Nel primo ambito, vi saranno opere complesse come le casse di espansione, quelle relative alla tracimazione controllata in caso di bisogno, poi l’ampliamento delle arginature e delle aree golenali, infine, quelle dei Consorzi di Bonifica sul reticolo secondario. Un elenco di opere che la Regione porterà alla condivisione con enti locali e territori e che nel complesso richiederà risorse pari a circa 650 milioni di euro nel prossimo triennio. Successivamente all’incontro con Figliuolo, la presidente Priolo ha incontrato i sindaci dei Comuni alluvionati del bolognese (Budrio, Molinella, San Lazzaro, Medicina, Castenaso e Pianoro), con cui ha fatto il punto della situazione.
Figliuolo, da parte sua, ha sottolineato come una "rapida" realizzazione dei progetti di tutela del territorio sia già possibile. Per i lavori infatti è previsto il ricorso alla procedura negoziata senza la pubblicazione dei bandi di gara e l’affidamento diretto alle ditte appaltatrici. E il generale si dice "disponibile a portare le istanze ai ministeri competenti per una completa valutazione", precisando tuttavia che "il quadro derogatorio" è "unico e senza precedenti".