Tante le reazioni politiche e non all’arresto di Omar Mohamed. Prima fra tutti, Libera Bologna: l’inchiesta "ci mette in guardia su un asset strategico, quello del cibo in continua crescita, che deve essere sempre più attenzionato", dice il referente Andrea Giagnorio (foto), secondo cui dall’indagine "emerge un quadro inquietante". Fatti già noti all’associazione antimafia che di Mohamed e "del suo modo di agire in città aveva già parlato nell’inchiesta ’Il mondo nascosto del Dopolavoro ferroviario’". Nel caos mediatico, di riflesso, ci è precipitato il Dlf, dove è stata posta sotto sequestro la pizzeria Pizzartist e dove si trovano alcuni impianti sportivi gestiti da Mohamed. E l’associazione Dlf vuole fare chiarezza: "Ci siamo messi a disposizione della Guardia di finanza, fornendo la documentazione richiesta e garantendo la massima collaborazione nella verifica delle attività in questione – comunica la presidente Marzia Pasotti –. Ribadiamo la totale estraneità del Dlf da qualsivoglia atto criminoso, agiremo nei confronti di chi utilizzerà strumentalmente gli accadimenti per gettare fango sull’associazione". Immediato il plauso del viceministro Galeazzo Bignami. "Viva soddisfazione" per l’esito dell’inchiesta della Dda, "finalizzata a garantire che le attività economiche possano operare nel migliore dei modi – spiega –. Per il governo è fondamentale il presidio di legalità che le forze dell’ordine garantiscono". "È nostra intenzione continuare a intensificare il nostro impegno per costruire una comunità consapevole e responsabile – afferma la presidente del Navile Federica Mazzoni –. Libera ci affianca nel mantenere alta l’attenzione sull’infiltrazione mafiosa". La vicenda "conferma la necesità di non abbassare la guardia contro le infiltrazioni mafiose", conclude il deputato Pd ed ex sindaco Virginio Merola.
m.m.