ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Suicidio assistito in 42 giorni in Emilia Romagna: pronto il ricorso al Tar

Il testo della delibera regionale recepisce la sentenza-guida della Corte Costituzionale. Castaldini (Forza Italia) annuncia battaglia: “Da Bonaccini evidenti lacune normative”

In Emilia-Romagna per il suicidio medicalmente assistito bastano 42 giorni. Il pragmatismo tipico di questa terra ha portato il governatore Stefano Bonaccini a fare una sorta di "mossa del cavallo" che evita un Veneto bis e garantisce alla regione di arrivare prima in Italia sul fine vita.

Suicidio assistito: le tappe per la risposta in Emilia Romagna
Suicidio assistito: le tappe per la risposta in Emilia Romagna

Dribblato un pericoloso voto in Aula ha licenziato una delibera ad hoc, sventando così un altro caso Anna Maria Bigon, la dem che con la sua astensione ha affossato la legge nel feudo di Luca Zaia. Il governo, da quanto filtra, per ora è alla finestra, ma c’è chi non esclude che possa intervenire come fatto con la direttiva che regola la Città 30 di Bologna. E le opposizioni (video) annunciano battaglia e ricorso al Tar.

Martedì in consiglio regionale

L’atto regionale sul fine vita, comunque, già istituisce un Comitato etico con medici, esperti e giuristi chiamati a pronunciarsi sulle richieste di suicidio assistito, e, allo stesso tempo, invia alle Aziende sanitarie le linee guidaper la gestione del fine vita. In questo modo si dà applicazione alla cosiddetta legge Cappato garantendo ai "malati il diritto di congedarsi dalla vita", come previsto dalla sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale, prima di passare dall’Aula. Martedì, infatti, la proposta di legge arriverà in Consiglio regionale, ma finirà in commissione dove probabilmente resterà parcheggiata per un po’.

L’iter di 42 giorni

Nel frattempo, il percorso per il suicidio medicalmente assistito è definito nei dettagli. La richiesta va inviata alla Direzione sanitaria dell’Ausl. A quel punto la palla passa alla Commissione di valutazione di Area Vasta che effettuerà una prima visita al paziente e in 20 giorni produrrà la relazione che invierà al Corec, il Comitato regionale per l’etica nella clinica. Quest’ultimo esprimerà un parere (non vincolante) entro sette giorni, mentre la Commissione stilerà la relazione conclusiva. In tutto l’iter durerà 35 giorni. Poi entro 7 giorni, se la Commissione darà il via libera, si avvierà la procedura. In conclusione: dalla richiesta al fine vita vero e proprio ci vogliono al massimo 42 giorni.

La Regione: è un diritto

Per l’assessore regionale Raffaele Donini "il diritto delle persone in condizioni terminali, capaci di intendere e volere che richiedono questo trattamento sancito dalla Corte Costituzionale, oggi in Emilia-Romagna è esigibile. Diverso è il dibattito politico e l’esame della proposta di legge che avverrà nelle modalità e nelle formule che deciderà l’Aula". Il centrodestra, dalla sua, è già pronto a reagire.

Pronto il ricorso al Tar

La più agguerrita è la capogruppo in Regione di Forza Italia, Valentina Castaldini, che prepara il ricorso al Tar sulla delibera, assieme a cittadini, associazioni e "a chiunque vorrà appoggiare la battaglia". Non solo. Martedì, quando la proposta di legge Cappato approderà in viale Aldo Moro, l’azzurra chiederà la votazione immediata di una risoluzione per richiedere un parere all’Avvocatura dello Stato proprio sulla delibera. "Bonaccini e Schlein cercano di sfuggire al voto con un colpo di mano violento: una delibera amministrativa raffazzonata e con evidenti lacune normative", dice Castaldini.

Anche Fratelli d’Italia, con la capogruppo Marta Evangelisti, chiama l’Avvocatura generale dello Stato: "Manderemo un quesito. Questo progetto di legge, in caso di approvazione, secondo noi potrebbe ravvisare rilievi di non conformità al quadro costituzionale nel riparto di competenze tra Stato e Regione".

Cappato: rischio affossamento

Per Marco Cappato e Filomena Gallo dell’associazione Luca Coscioni se "la delibera è preparatoria all’approvazione della nostra legge è un passo avanti. Se, invece, sarà usata per affossarla in Commissione, allora ci mobiliteremo per impedirlo".

Percorso a ostacoli in Regione

Restano i mal di pancia in Consiglio regionale. Se si votasse oggi, i contrari batterebbero i favorevoli per 27 a 23. E, nel fronte del ‘no al fine vita’, cinque sono del Pd. Il dem Giuseppe Paruolo ammette che non esiterebbe a votare contro: "Il tema dovrebbe essere affrontato dal Parlamento con una legge".