Bologna, 4 ottobre 2023 – "Ogni sera entro in casa e mi ripeto: ’oggi non è toccato a me’ e tiro un sospiro di sollievo". È il leitmotiv comune delle donne che quotidianamente transitano tra piazza dei Martiri e via Amendola, dove due notti fa una clochard bolognese di circa cinquant’anni ha subito una violenza da parte di un ventiduenne richiedente protezione internazionale. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza di genere, il terzo nel giro di pochi giorni. E le donne sono spaventate, a prescindere dall’età, indipendentemente dall’orario in cui camminano o si spostano in città. La zona di piazza dei Martiri è un punto critico per bivacco e degrado, e nell’aria aleggia paura. "Ho paura io stessa che sono una persona adulta – commenta Cinzia Coluccio –. Cammino in mezzo alla strada, perché sotto i portici sono posizionati i materassi matrimoniali, ed è un attimo essere trascinati. Non c’è sicurezza, in particolare di sera, nemmeno sugli autobus. Per le ragazze giovani è un problema: tornano in auto blu o accompagnate dai genitori, perché il degrado è esagerato". Anche di giorno, come raccontano i cittadini, la zona è pericolosa. "Non mi sento protetta – afferma Jenny Visentin –. Ci sono molte pattuglie che girano, ma poco attente alla sicurezza, soprattutto a quella femminile. Se dovessi spostarmi di sera, utilizzerei la macchina, parcheggiandola però in luoghi sicuri, e vorrei essere in compagnia, mai sola".
Anche lavorare in via Amendola, incrocio di passaggio che collega la stazione ferroviaria, è diventato difficile. "Ci sono scene che fanno venire i brividi e accadono alla luce del giorno, dalle aggressioni alle violenze – tuona la gelataia Mariana Cocarcea –. I miei turni sono solo di giorno, ma il terrore che accada qualcosa c’è sempre. Una volta ho accolto un ragazzo che era stato aggredito, e se una donna dovesse correre nel negozio per chiedere aiuto, la aiuterei immeditamente, non mi tirerei indietro, perché potrebbe capitare anche a me".
Non voltarsi dall’altra parte, ma aiutarsi e fare rete. Le donne si sostengono e si capiscono per strada, ma il pericolo non è sempre riconoscibile, come l’uomo che, due notti fa, ha raggiunto la cinquantenne senza fissa dimora, offrendole anche dei soldi in cambio di un rapporto sessuale. Al momento del rifiuto l’uomo non si è fermato e l’ha palpeggiata. "Sono a conoscenza dello stupro dell’altra notte – confessa Eleonora Frumenti –. Ho paura a rincasare la sera, tendo a non tornare mai sola. Può capitare però che debba farlo, e a quel punto sto al telefono, con la testa bassa, o i miei amici mi accompagnano fino all’ingresso. Per tornare a casa, spesso si fanno giri più lunghi pur di non passare dai luoghi maggiormente degradati". "Ho subito cat-calling e ho visto altri episodi di questo genere: di giorno intervengo, ma di sera scappo, non mi azzardo a fare nulla – conclude Frumenti –. Ma non si tratta solo di violenza di genere, perché la zona vede risse ed episodi violenti anche tra uomini. Il degrado e il bivacco sono diffusi. I controlli servono soprattutto di notte, in particolare nel tratto che collega via Amendola alla stazione dei treni".