REDAZIONE BOLOGNA

Bologna, stupro ai Giardini: telecamere fuori uso. "Ma saranno sostituite entro l’anno"

Il Comune rassicura: "Previsti interventi di sostituzione degli impianti per 250mila euro" Degli apparecchi affacciati sui Giardini, solo tre sono all’interno, gli altri 13 inquadrano gli accessi ai Viali

Sono 16 in totale le telecamere installate ai Giardini Margherita (Foto archivio)

Sono 16 in totale le telecamere installate ai Giardini Margherita (Foto archivio)

Bologna, 17 settembre 2022 - Dopo lo stupro ai Giardini Margherita ai danni di una diciasettenne, l’opposizione insiste sulla necessità di aumentare il numero di telecamere. In realtà ai Giardini Margherita non è tanto un problema di quantità, visto che nel 2016 di telecamere ne sono state installate 16, ma del fatto che – a quanto risulta – la maggior parte sarebbe guasta. In più, gli apparecchi video sono quasi tutti agli ingressi in corrispondenza dei Viali che circondano i Giardini e solo tre nel parco, due non lontane dallo Chalet, ma malauguratamente non in corrispondenza di dove è avvenuto lo stupro.

Leggi anche I luoghi della paura a Bologna - Parte la ciaccia all'aggressore

Il Comune, però, dalla sua, ricorda "l’azione straordinaria tra sostituzioni e manutenzioni per potenziare l’efficienza del sistema di telecamere attive". In quest’ottica, sempre entro la fine dell’anno "sono previsti interventi di sostituzione e manutenzione degli impianti per 250mila euro, che dovrebbero consentire di sostituire le telecamere non funzionanti nei diversi parchi della città, comprese quelle dei Giardini Margherita", fa sapere Palazzo d’Accursio.

A fronte di un parco telecamere complessivo oggi superiore alle 500 unità (erano 410 nel 2021), il Comune dettaglia che solo nel 2022 e sino a oggi è stato effettuato un intervento di sostituzione di 140 telecamere, finanziate con fondi del Comune e del ministero degli Interni, che ha riguardato in particolare alcune aree del centro ritenute molto sensibili dal punto di vista della sicurezza, come via Indipendenza, via Irnerio, via Galliera, via Amendola e Galleria 2 agosto. A questo intervento si è aggiunta la sostituzione di ulteriori 20 telecamere. Obiettivo del Comune: "Superare le telecamere tecnologicamente obsolete con modelli più avanzati". Da qui, prosegue l’intervento di mappatura della città con i centri antiviolenza per definire le zone più a rischio.

E proprio nell’ottica d’incentivare interventi più rapidi, il Comune sta lavorando al bando per un nuovo contratto di gestione degli impianti tecnologici e di illuminazione "che assicurerà una più efficiente manutenzione anche su tutte le telecamere". La gara sarà avviata entro i prossimi mesi.

Del resto, che i guasti dei sistemi di videsorveglianza siano da monitorare (e in molti casi da sostituire), lo dimostra anche un’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Sassone, sulle telecamere al Pilastro. Al 21 luglio, al parco Pasolini, sui 5 impianti presenti, 4 erano fuori servizio. Resta, però, l’impegno del Comune a installare 27 telecamere in zona, più tre fornite dal centro commerciale Meraville. Complessivamente, stando al 2021, le telecamere attive erano suddivise tra i quartieri Borgo, Santo Stefano, San Donato-San Vitale, Navile, Saragozza-Porto.