Bologna, 11 aprile 2024 – Martedì pomeriggio, una nube di fumo denso ha squarciato a metà il cielo sopra Bargi. Un’immagine – quella dello scoppio nella centrale idroelettrica di Suviana, dove sono stati registrati diversi morti, dispersi e feriti – che settanta studenti delle scuole Muratori di Vignola hanno "immortalato" con i loro stessi occhi.
Quattro classi medie dell’istituto si trovavano infatti vicino al luogo della tragedia, in occasione di una gita nell’Appennino bolognese: "Eravamo di fronte alla centrale, ma in un punto distante e quindi totalmente al sicuro – riavvolge il nastro Nicolò Cornia, uno dei professori presenti –. Non siamo comunque mai entrati all’interno, anche perché non era nei nostri piani. Abbiamo invece percorso la zona costeggiando il lago, insieme a degli esperti che durante la mattinata, prima dell’incidente, ci hanno illustrato come funzionasse la struttura. Una volta finito, ci siamo fermati in un parco insieme agli alunni per una sosta".
Una sosta interrotta all’improvviso da un forte boato. "Eravamo seduti sul prato e in lontananza abbiamo sentito un forte scoppio, seguito dal fumo nero. Dopo qualche minuto, abbiamo poi sentito odore di bruciato – prosegue il prof di inglese –. Non abbiamo perso tempo e siamo saliti di nuovo sul pullman. All’inizio non potevamo immaginarci che cosa fosse successo".
Poco dopo però, la situazione si è fatta purtroppo sempre più chiara. "Mentre ci stavamo dirigendo verso l’ultima tappa, la Rocchetta Mattei, abbiamo incrociato per la strada numerose ambulanze, vigili del fuoco – continua – e noi professori abbiamo cercato notizie sui vari canali di informazione. Circa un’ora dopo abbiamo letto gli aggiornamenti e capito quello che era successo".
E gli alunni? " Abbiamo proseguito la gita senza allarmarli in alcun modo. Il giorno seguente (ieri, ndr ) abbiamo parlato di quanto successo, ma nessuno di loro era sotto choc. Come insegnanti abbiamo gestito la situazione nel migliore dei modi".
Con grande probabilità "gli insegnanti di italiano stanno già pensando di affrontare l’argomento in classe attraverso un tema. Parliamo di studenti della terza media, un’età in cui è molto importante riuscire a mettere per iscritto i propri sentimenti o cosa si è provato in una situazione come questa. Il clima nelle classi però, lo ribadisco, è ora disteso".
Ieri i ragazzi hanno inoltre diffuso un video sui social intervistando la preside e il prof Marco Guidotto sull’accaduto. Testimone d i questa tragedia anche Andrea Bonvicini, docente di sostegno delle scuole medie Muratori. "Ci eravamo fermati a ‘La Spiaggetta’ per mangiare un gelato con i ragazzi – dichiara Bonvicini – quando all’improvviso abbiamo udito il boato. È stato impressionante perché, nonostante l’esplosione sia avvenuta sotto la superficie dell’acqua, abbiamo sentito distintamente anche un forte spostamento d’aria".
"Dopo i primi attimi di agitazione – chiarisce – i ragazzi del locale ci hanno consigliato di andare via. Inoltre, si percepiva un forte odore di fumo, quindi nel giro di pochi minuti, eravamo già sull’autobus". "Inizialmente – conclude il docente – non eravamo preoccupati perché non sapevamo che ci fossero delle persone intrappolate nella centrale. È stato soltanto quando eravamo già in viaggio e hanno iniziato ad arrivare decine di chiamate telefoniche della preside, colleghi e famiglie che abbiamo capito la gravità dell’evento di cui siamo stati testimoni".
"I bambini stanno tutti bene: sono stati messi in sicurezza da subito. Non erano nell’area pericolosa, è bene sottolinearlo – aggiunge il portavoce dei genitori degli alunni –. Quando le insegnanti hanno avvertito uno strano odore di bruciato, sono stati subito caricati sui pullman e si sono allontanati: quindi non si trovavano nella zona dell’esplosione. I ragazzi sono tranquilli e sono venuti regolarmente a scuola".