
Bologna, 6 novembre 2023 – Condello, l’indagine della guardia di finanza parla di oltre 600 studenti che vivono ‘in nero’, per non citare i 1.800 B&b irregolari. Il ‘problema casa’ si aggrava?
"La crisi abitativa studentesca è un problema nazionale. La politica non può disinteressarsene", risponde Federico Condello, delegato agli studenti dell’Unibo.

Il governo sta facendo poco?
"Per quanti sforzi si facciano a livello locale, serve una risposta nazionale. Bologna è il mega ateneo che attira più fuori sede".
Qualche numero?
"L’80% degli studenti non vive nella provincia degli studi. Qui il 50% degli iscritti proviene da fuori regione, il 10% dall’estero. Sono numeri che non ha nessun altro ateneo italiano".
L’Alma Mater con quali azioni contrasta il caro-alloggi?
"Abbattendo il costo dell’università, quando si alza quello della vita: abbiamo la più vasta no-tax area tra i grandi atenei. Oltre 40mila studenti godono di riduzioni consistenti".
E i contributi per l’affitto?
"C’è un bando, che scade a fine mese, con 600 contributi da mille euro ciascuno. Poi l’incremento dei posti in studentato, in sinergia con Er.Go: abbiamo 1783 posti totali e, tra studentati in costruzione e quelli che speriamo di inaugurare grazie alla legge 338 (sul cofinanziamento statale per alloggi universitari, ndr ), contiamo di avere un aumento di 800 posti in tre o quattro anni. Cioè più del 50%".
A livello logistico?
"Ci sono facilitazioni per rendere appetibili anche le zone non centrali e aiutare i pendolari. E c’è la parte organizzativa: dalla riforma dei test d’accesso, che ha permesso a tanti studenti di cercare casa con anticipo, all’incremento della regolarità degli studi, per ridurre i costi di una permanenza troppo lunga. E stiamo elaborando misure per gli studenti che lavorano".
Un ‘pacchetto’ massiccio...
"Ogni anno abbiamo messo sempre il segno più davanti al diritto allo studio".
Dal Comune c’è attenzione?
"Fa il suo, ma è chiaro che servono misure nazionali sui B&b".
Gli immobili ‘sfitti’ possono diventare utili, a questo punto?
"Un censimento su questo patrimonio sarebbe importante per interventi a beneficio di studenti meritevoli, ma privi di mezzi".
E un decentramento rispetto alla zona universitaria?
"L’ateneo è già diffuso, anzi comincia ad allargarsi sull’Area metropolitana. Trasporto e mobilità sono parole chiavi: gli studenti non sono attratti dal centro, ma da zone in cui è facile raggiungere il luogo di studio".
I residenti lamentano una situazione invivibile, però...
"Se vogliamo essere la meravigliosa città universitaria che siamo, bisogna rassegnarsi a qualche fisiologico disagio, restando vigili quando questo disagio mina la salute dei cittadini".
Ma c’è stato un aumento della popolazione universitaria?
"Rispetto ai dati pre pandemia, sì: Bologna continua a essere attrattiva. La sensazione è che, quest’anno, ci siano più persone che hanno rinunciato a cercare casa. C’è molta sfiducia".