Bologna, 9 novembre 2023 – Si erano conosciuti poco prima, a una festa in zona universitaria. Lui, venticinquenne gambiano che si trovava lì in compagnia di un altro amico, a quanto si apprende suo connazionale, avrebbe iniziato a palpeggiarla. Ma lei, una studentessa italiana, in uno stato profondamente alterato al punto da faticare a reggersi sulle gambe – le successive analisi e le sue stesse dichiarazioni avrebbero poi confermato che avesse assunto alcol e stupefacenti –, non è riuscita a opporre resistenza. Neppure quando quel giovane praticamente sconosciuto l’ha quasi sollevata di peso e trascinata via, lungo i vicoli della zona universitaria. Fino ad arrivare sotto al portico di via dell’Unione. Qui, l’ha appoggiata su alcuni gradini e ha abusato di lei.
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È stato convalidato ieri mattina l’arresto dell’uomo accusato di violenza sessuale e portato in carcere all’alba di domenica dopo essere stato sorpreso in flagrante dalla polizia mentre stuprava la giovane, come raccontato dal Carlino. Il giudice per le indagini preliminari Maria Cristina Sarli ha disposto per lui il carcere. Sul caso è al lavoro la Squadra mobile.
Di quella notte, emerge ora un dettaglio in più. Mentre se ne andavano dalla festa, l’aggressore e la vittima, insieme con l’altro centrafricano che però si è a quel punto dileguato, erano stati fermati da una pattuglia della polizia. Gli agenti, pur impegnati in un inseguimento per un borseggio, avevano infatti notato lo strano gruppetto, con la ragazza che appariva stordita.
"È la mia fidanzata – aveva allora mentito spudoratamente il gambiano –. La sto portando a casa perché non si sente bene". Così il giovane è riuscito a depistare gli agenti. Ma era tutto falso. Nel giro di pochi minuti, infatti, la polizia è stata chiamata da una coppia di ragazzi che si era accorta della violenza in atto. Sorpreso dagli agenti, l’uomo avrebbe provato ancora una volta a mentire, negando l’evidenza: "La sto soccorrendo", avrebbe riferito. Ma i poliziotti lo hanno arrestato.
Ora il venticinquenne, a quanto pare irregolare sul territorio italiano, deve rispondere di violenza sessuale. Non violenza di gruppo, perché al momento non risultano elementi per indagare l’altro amico che era con lui: stando alle ricostruzioni infatti questi se ne sarebbe andato dalla festa assieme all’aggressore e alla vittima, però poi si sarebbe allontanato prima che la situazione degenerasse.
A ricostruire in parte la serata ha contribuito anche la stessa ragazza, che si è sforzata di riportare alla mente e rivivere quei dolorosi momenti per ricordare elementi che potessero essere utili alle indagini.