Bologna, 2 gennaio 2022 – Una fiaccolata per ricordare Mehdi Zare Ashkzari, il trentenne iraniano e studente Unibo morto in Iran dopo venti giorni di coma in seguito alle torture subite in carcere dopo essere stato arrestato durante una manifestazione.
In piazza Scaravilli si sono radunate decine e decine di persone, amici, compagni di università e molti della comunità iraniana a Bologna. Tutti ad accendere una candela per Mehdi, qualcuno lascia dei fiori sulle sue foto che lo ricordando come “uno di noi”, ma anche come una vittima “che il regime assassino ha ucciso”.
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Il ricordo degli amici
Abbas, un suo vecchio amico, ricorda il loro primo incontro: “Era il 2015, ci incontrammo in ambasciata italiana per chiedere il permesso per il visto. Da allora siamo diventati amici. Era sempre elegante, col sorriso stampato in faccia e si dava molto da fare. Per mantenersi, infatti, dal 2018 lavorava come aiuto in una pizzeria da asporto della zona universitaria”.
E ad omaggiare la sua memoria c’è anche Setareh che stenta a trattenere le lacrime: “Ci eravamo conosciuti in una delle tante feste qui a Bologna, era bello trovare altre persone iraniane. Oggi fatico a credere a questa brutta notizia perché non e possibile che, ancora oggi, un ragazzo debba morire per mano di un regime assassino”.
Attorno alle foto di Medhi e alle candele che disegnano il suo nome, una bandiera con i colori dell’Iran recita “Free Iran”. E, come ricorda un altro amico di Medhi, Hekmat, “sogniamo un Iran libero”.