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Studente arrestato in Egitto, l'Università di Bologna prepara il corteo

L'Unibo pressa la comunità internazionale. In piazza Nettuno è andato in scena il terzo flash mob

Bologna, flah mob di solidarietà per lo studente arrestato in Egitto (Dire)

Bologna, flah mob di solidarietà per lo studente arrestato in Egitto (Dire)

Bologna, 12 febbraio 2020 - Ci saranno anche il sindaco Virginio Merola, accompagnato dal gonfalone della città di Bologna, e il rettore Francesco Ubertini al corteo che, dal Rettorato, arriverà in a piazza Maggiore, dietro lo striscione di Amnesty per Patrick George Zaki. Zaki, studente dell'ateneo bolognese, è stato arrestato in Egitto e, secondo il suo avvocato, rischia l'ergastolo.

E la data potrebbe essere “verso la metà della prossima settimana e prima del 22 febbraio”, ipotizza Anna Zanoli, rappresentante studentesca in ateneo al termine del Senato Accademico. Accanto a lei, il rettore Francesco Ubertini, che ha confermato la sua presenza all'iniziativa come altri docenti. “Vogliamo dare l'immagine - spiega Zanoli - di una Università che manifesta e che fa sentire la propria voce. Vogliamo che il corteo coinvolga tutta la comunità studentesca e tutti coloro che vogliono esprimere solidarietà a Patrick”.  Per il rettore, “l'iniziativa potrebbe essere replicata anche in altre città italiane ed europee e promossa dalle Università che abbiamo contattato”. “Avrà un forte valore ritrovarci sotto al Gonfalone del Comune di Bologna - afferma il sindaco Virginio Merola - su cui è impressa una sola parola: Libertà”.

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Intanto, Bologna è tornata di nuovo in piazza per chiedere la scarcerazione (foto). Dopo il flash mob di domenica in piazza Maggiore e quello di lunedì in piazza Scaravilli, l'appuntamento si è consumato oggi alle 18.30, in piazza Nettuno. Questa volta i manifestanti avevano pentole e mestoli da battere in stile "cacerolazo".

false Studente arrestato in Egitto, l'Alma Mater pressa la comunità internazionale

L'Alma Mater sollecita l’intera comunità internazionale, mettendo in piedi una sorta di 'class action' a sostegno della richiesta di liberare il giovane. "Patrick è un nostro studente, fa parte della nostra comunità, ma è anche uno studente europeo - sottolinea Ubertini -. Il nostro appello è quindi rivolto al Governo italiano e alla Commissione europea affinchè si faccia tutto il possibile per riavere Patrick a frequentare le lezioni". Non solo. "Ci siamo attivati per coinvolgere le Università italiane, attraverso la Crui - prosegue il rettore -. Ho scritto personalmente all'associazione europea delle Università affinché anche gli atenei europei si mobilitino, portando avanti insieme a noi iniziative perché l'attenzione dell'opinione pubblica rimanga alta”. E tra gli atenei coinvolti sono inclusi i sei atenei europei che, insieme a Bologna, sostengono il master 'Gemma' frequentato da Zaky. Inoltre, aggiunge Ubertini, "ho chiesto di condividere iniziative anche all'Osservatorio della Magna Charta che coinvolge circa mille atenei in tutto il mondo. Ho scritto al presidente" anche perché “l'Osservatorio include anche Università egiziane e l'associazione Scholar at risk che tutela i ricercatori dal punto di vista dei diritti umani". A tutti gli atenei italiani, europei e alla comunità universitaria internazionale, l'Alma Mater invierà anche il documento approvato all'unanimità dagli organi accademici in seduta congiunta, chiedendo che venga fatto proprio anche dagli altri Atenei. "Ho trovato una comunità molto coesa - testimonia il rettore -. In forma unanime abbiamo condiviso un documento che fa sintesi delle posizioni già espresse dal Cda d'Ateneo e dal Consiglio studentesco in cui ribadiamo con forza la vicinanza dell'Ateneo a Patrick e alla sua famiglia e chiediamo che vengano rispettati i diritti fondamentali della persona, così come è nel nostro Statuto".

In questi giorni, ci tiene poi a sottolineare Ubertini, "ho avuto moltissimi attestati di solidarietà dagli altri rettori italiani ed europei. Come comunità ci siamo attivati in questi giorni e continueremo a farlo per mantenere alta l'attenzione su Patrick per far sì che ci sia un epilogo rapido e favorevole. Siamo in contatto col nostro ministero, con la Farnesina e abbiamo messo a disposizione tutte le informazioni che avevamo".

Studente arrestato in Egitto, l'avvocato: "Rischia l'ergastolo"

“Non è accusato di terrorismo, ma di un'accusa peggiore: 'rovesciamento del regime al potere', per la quale la pena, secondo la legge, è il carcere a vita”. Lo dice all'Ansa Wael Ghaly, uno dei legali che difendono Patrick George Zaky. La custodia cautelare “può durare fino a due anni, rinnovata ogni 15 giorni, e talvolta tale detenzione può protrarsi per più di due anni”, ricorda il legale.