Bologna, 24 aprile 2023 – Gente che ballava in piedi sulle auto, rumore assordante anche in tarda serata, muri imbrattati, giovani che facevano pipì un po’ ovunque, difficoltà nel ritornare alla propria abitazione a causa delle chiusure delle varie strade e qualche partecipante al rave che ha pensato di fare spesa e di uscire senza pagare per non perdere il corteo. La lunga giornata della street parade che ha visto la partecipazione di oltre quindicimila persone (foto) che protestavano contro il decreto anti-rave del governo, si è conclusa con molti disagi ma, come sottolineato dalla Questura, senza problemi di ordine pubblico. Nella notte è andato a fuoco, in via Ferrarese, un furgone che trasportava un impianto audio per la parade. Le fiamme, che hanno completamente distrutto il mezzo, non si sono espanse grazie all’intervento dei vigili del fuoco. La causa dell’incendio, con ogni evidenza, è stata un corto circuito.
Certo, per molti cittadini residenti nella Bolognina, non è stata una passeggiata sopportare il ’serpentone’ che lentamente si dirigeva verso il Parco Nord. Giuliano Vitali e Maria Lodi, marito e moglie, risiedono in via Tibaldi e sottolineano soprattutto il rumore infernale: "Abbiamo finestre che chiudono molto bene, tanto che non si sentono nemmeno le campane ma la musica era assordante. Si può sfilare ma questa è più inciviltà che protesta". Enzo Bernini che abita in via Tibaldi anche lui ha sentito "molto bene la musica. Era veramente forte poi, certo, qualcuno che fa pipì in strada c’è stato ma quello non succede solo durante le sfilate".
Ma c’è anche chi è dovuto scendere in strada e cercare si spostare la macchina "perché un ragazzo ballava sul tetto – racconta Gabriella Rondinelli, residente in via Ferrarese –. Ci siamo affacciati alla finestra per vedere come andavano le cose e un ragazzo era sul tetto della nostra auto con una birra in mano e ballava. Mio marito ha preso le chiavi ed è andato giù in strada, ha aperto la portiere e il giovane è sceso senza dire nulla ed ha proseguito seguendo gli altri. Non ci sono stati danni. Quello che vorrei dire è che non sono certo contraria a chi manifesta il proprio pensiero, magari però non ballando sul tetto delle auto altrui".
Giovanni Taruffi abita in via Corticella e anche lui fa notare "che la musica doveva finire intorno alle 19 ma alle 22 era ancora assordante. Quello che mi fa arrabbiare è che si credono i padroni di tutto. Ci sono regole anche nel manifestare". Mirco Di Renzo è uno studente che vive in via Carracci e arriva dall’Abruzzo, pur con la sua giovane età evidenzia che "la musica questa volta era molto alta, ma la situazione generale è stata molto peggio durante la passata sfilata. In quell’occasione c’è stato molto più degrado con persone che urinavano ovunque, tantissimi ubriachi".