Bologna, 21 novembre 2024 – Il corteo è stata "una grossa offesa". Così le associazioni dei parenti delle vittime della strage del 2 agosto 1980 (e non solo) hanno definito il percorso della Rete dei patrioti a due passi dalla stazione di Bologna dello scorso 9 ottobre.
Invano era stato chiesto di spostare la manifestazione come segno di rispetto ai familiari degli 85 morti e 200 feriti causati dalla più grande strage fascista nel dopoguerra. L'appello era di Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime dell'attentato alla stazione, che oggi dice: "Quel corteo ha suscitato molte reazioni all'interno della nostra associazione, in tanti hanno reclamato e chiesto di non lasciare sole le vittime...".
La risposta dell’associazione
È nata così l'idea di organizzare un presidio simbolico proprio in stazione: si terrà mercoledì prossimo, 27 novembre, dalle 10 alle 11, organizzato assieme alle associazioni dei parenti delle vittime delle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia che saranno presenti. "È la nostra risposta alla marcia dei Patrioti", spiega Bolognesi.
Hanno già aderito Cgil-Cisl-Uil, Anpi e il Comune di Bologna: l'evento è aperto a tutti "e più gente viene più siamo contenti". Si svolgerà all'interno della sala d'attesa della stazione dove si trova la lapide con i nomi delle 85 persone uccise dallo scoppio della bomba; ci saranno gli interventi dei rappresentanti delle tre associazioni dei familiari delle vittime, forse del Comune, e alle 10.25 (l'ora in cui deflagrò l'ordigno) verrà deposto un omaggio florale davanti alla lapide. "Più gente viene e meglio è", insiste Bolognesi.
“Non rispondiamo con una marcia, ma con dei fiori”
Si è optato per un evento al chiuso per causare il minimo 'disagio', ma si è scelto soprattutto di non 'lasciar correre' dopo l'iniziativa dei Patrioti, "che è stata una grossa offesa, ma noi non andiamo certo fare sfilate, non rispondiamo con una altra marcia ma con dei fiori; chi viene è bene accetto", dice Bolognesi augurandosi una ampia partecipazione.
Sono passati vari giorni dal corteo dei Patrioti e dal pomeriggio di scontri che ha infiammato il clima in città alla vigilia dell'arrivo dei leader del centrodestra (era attesa anche Giorgia Meloni, ma all’ultimo non ha potuto) per l'evento al fianco della candidata alla presidenza della Regione, Elena Ugolini.
Bolognesi: “Abbiamo aspettato le elezioni”
"E noi abbiamo voluto proprio aspettare che passassero le elezioni proprio per essere fuori da ogni tipo di polemica", chiarisce Bolognesi. Ma ribadendo che 'fermi' non si poteva restare: "Si fanno chiamare patrioti ma intonano canzoni fasciste e dicono alla Polizia di abbassare gli scudi e questo vicino alla stazione... un fatto sconcertante". La scelta del 27 novembre, inoltre, offre anche un'altra possibilità: "Nel pomeriggio saranno presenti a Bologna associazioni delle vittime di mafia e di terrorismo. Questo ci offre l'occasione di tenere una riunione per organizzare un coordinamento tra di noi", spiega Bolognesi.