Bologna, 2 agosto 2023 – La verità sulla bomba in stazione Centrale, il 2 agosto di 43 anni fa, è ancora avvolta da un manto di ombre.
Fioravanti, Mambro e Ciavardini
Uniche certezze, per il momento, sono le tre condanne definitive ai tre eversivi di estrema destra autori materiali della strage: gli ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, condannati all'ergastolo, e Luigi Ciavardini, all'epoca dell'attentato diciassettenne, che fu condannato a 30 anni.
Fioravanti e Mambro sono liberi dopo avere scontato rispettivamente 26 e 16 anni di carcere; Ciavardini è in semi-libertà.
Cavallini e Bellini
Ora, pendono in appello le sentenze di primo grado all'ergastolo per altri due imputati ritenuti esecutori materiali della strage: l'ex Nar Gilberto Cavallini, il cui processo davanti alla Corte d'assise d'appello è in corso (prossima udienza a settembre), e Paolo Bellini, ex di Avanguardia nazionale, per cui la data d'inizio del processo di secondo grado non è ancora stata fissata.
L’arresto della Primula nera
Bellini il 29 giugno scorso è stato arrestato e portato in carcere dopo che, intercettato da cimici installate dalle Dda di Firenze e Caltanissetta in casa sua, dove stava scontando ai domiciliari altre pene definitive precedenti, è stato registrato mentre manifestava intenti minacciosi nei confronti delle ex moglie Maurizia Bonini, testimone chiave al processo contro di lui in primo grado (lo riconobbe nel frame di un filmino girato da un turista tedesco poco dopo l'esplosione) e che in aula ne smontò l'alibi che aveva retto per 40 anni, e del figlio del presidente della Corte d'assise che l'aveva condannato all'ergastolo.
Il 14 luglio scorso il Riesame ha rigettato l'istanza di scarcerazione presentata dai suoi avvocati; la Procura generale si era opposta sottolineando anche che oltre al pericolo di reiterazione del reato (omicidio) sussistesse pure quello di fuga, in particolare in Ucraina, Paese d'origine della sua nuova compagna.