REDAZIONE BOLOGNA

Strage di Bologna, riesumati i resti di una vittima. Il volto di Bellini in un film

Maria Fresu morì a 24 anni insieme alla figlia di tre anni e un'amica. L'operazione è stata disposta dalla Corte di assise di appello nell'ambito del processo a Cavallini

Strage di Bologna, la riesumazione della salma di Maria Fresu (Foto Germogli)

Bologna, 25 marzo 2019 - “Ammalorati”. Così li ha definiti chi ha visto i resti di Maria Fresu, una delle vittime della strage di Bologna. Sono stati riesumati stamattina nel cimitero di Montespertoli, in provincia di Firenze.

L'operazione è stata disposta dalla Corte di assise di appello emiliana nell'ambito del processo che vede imputato Gilberto Cavallini, ex Nar accusato a 39 anni di distanza di concorso nell'attentato

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Il 2 agosto 1980 Maria Fresu morì a 24 anni insieme con la figlioletta di tre anni e un’amica mentre aspettava il treno in sala d’aspetto. Avrebbe dovuto raggiungere il lago di Garda per una vacanza. Di lei non rimase che un brandello di viso, identificato mesi dopo solo con i riscontri medico-legali.

I resti erano all'interno di una piccola bara, sparsi, e non chiusi in appositi contenitori chimici come qualcuno si aspettava. Ora saranno sottoposti a analisi per trovare eventuali tracce di esplosivo.

2 agosto, chiesta la revoca del proscioglimento per Bellini

Un fotogramma estrapolato da un filmino amatoriale Super 8 girato da un turista tedesco la mattina del 2 agosto 1980 in stazione a Bologna mostra una 'spiccata somiglianza' tra il volto di una persona ripresa e Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale. Sulla base anche di questo documento, che l'agenzia Ansa ha potuto visionare, la Procura generale di Bologna ha chiesto la revoca del proscioglimento del 1992 per Bellini, in modo da riaprire le indagini e fare un riconoscimento antropometrico.

Il filmato amatoriale contiene riprese dei momenti immediatamente precedenti e successivi alla Strage.

Nei mesi scorsi i difensori dei familiari delle vittime hanno depositato in Procura generale, che ha riaperto l'indagine sui mandanti della Strage, una rielaborazione del filmato, trovato nell'Archivio di Stato, con fotogrammi ingranditi delle varie persone presenti in prossimità del primo binario poco dopo lo scoppio.

Uno di questi mostra una persona con i capelli ricci, i baffi e le sopracciglia folte, simile a com'era Bellini nelle foto segnaletiche. A questi fu inizialmente attribuita una diretta partecipazione nell'attentato, ma poi negò la sua presenza a Bologna la mattina del 2 agosto. Fornì un alibi che destò sospetti di falsità, ricorda la Procura generale nella richiesta di revoca della sentenza, ma fu prosciolto per mancanza di riscontri delle propalazioni accusatorie nei suoi confronti. Ora, anche con le moderne metodologie di indagine antropometrica e software per il riconoscimento dei volti, gli inquirenti vorrebbero fare una comparazione delle immagini di allora con le caratteristiche somatiche di Bellini.