REDAZIONE BOLOGNA

Strage Rapido 904: Rosaria Manzo chiede giustizia a 40 anni dall'attentato

Rosaria Manzo, presidente dei familiari delle vittime, accoglie con soddisfazione la riapertura delle indagini.

Rosaria Manzo, presidente dei familiari delle vittime, accoglie con soddisfazione la riapertura delle indagini.

Rosaria Manzo, presidente dei familiari delle vittime, accoglie con soddisfazione la riapertura delle indagini.

"Da sempre chiediamo la riapertura delle indagini sulla strage che 40 anni fa stravolse le nostre vite". Rosaria Manzo il 23 dicembre 1984 aveva pochi mesi. Suo padre era il macchinista del Rapido 904 che mentre attraversava la Grande galleria dell’Appennino saltò in aria, a causa di una bomba nascosta in una carrozza di seconda classe. Sedici vittime, oltre duecento feriti. La strage di Natale. Il macchinista non morì, ma non si riprese mai del tutto. Rosaria ora è la presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage del Rapido 904.

Manzo, la riapertura dell’inchiesta come vi coglie?

"Soddisfatti, anche se non ne sapevamo nulla e l’abbiamo scoperto dai giornali. Non siamo stati noi a dare l’avvio a queste nuove indagini. Ma siamo contenti, da tempo sosteniamo che non ci si possa accontentare di come è finito il processo a Totò Riina, che morì durante il secondo grado dopo essere stato assolto nel primo per insufficienza di prove. È ora di scavare, di trovare tutti i tasselli che mancano".

Per esempio quali?

"La motivazione della sentenza del tribunale di Firenze che assolse Riina, nel 2015, fa riferimento a un ’coacervo di interessi convergenti’ che avrebbero portato all’organizzazione e all’esecuzione della strage. Ma non specifica di quali interessi si tratti, né soprattutto tra chi ’convergano’. Deduciamo ci sia altro, oltre alla mafia, tra i mandanti?".

Sono passati 40 anni dalla tragedia. Come state affrontando questo terribile anniversario, come associazione?

"Innanzitutto seguendo la vicenda giudiziaria. Poi, promuovendo un percorso di memoria. Questa rischia di essere una strage dimenticata e noi invece vogliamo riportarla all’attenzione anche con eventi che coinvolgano le città di provenienza delle vittime. Perché questo attentato non è di una sola città. Mi spiego: la strage del 2 agosto è legata a Bologna, quella di piazza Fontana a Milano, di piazza della Loggia a Brescia. Quella del Rapido è una strage che invece coinvolge tante città: Firenze, Bologna, poi Napoli, Milano. E così ci spostiamo anche noi. Il 23 dicembre, però, ricorderemo il quarantennale in stazione a San Benedetto".

Federica Orlandi