CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Strage, il caso De Angelis "Scuse a chi ho offeso" Ma niente dimissioni

Il portavoce della Regione Lazio scrive di nuovo sui social dopo la bufera. Bolognesi (Associazione dei familiari): "Non si cancellano le sue dichiarazioni".

Strage, il caso De Angelis "Scuse a chi ho offeso" Ma niente dimissioni

di Chiara Caravelli

Non si ferma la polemica, politica e non, dopo le parole affidati a un post sulla sua pagina Facebook del responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis. Parole che veicolano un messaggio chiaro: Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini, i tre ex Nar condannati in via definitiva come esecutori materiali della strage del 2 Agosto, sono innocenti. Dichiarazioni che, tra l’altro, arrivano a pochi giorni dalle celebrazioni per il 43° anniversario della strage alla stazione. Ieri, dopo quarantotto ore di acceso dibattito accompagnate da numerose richieste di dimissioni indirizzate a De Angelis, lo stesso responsabile della comunicazione istituzionale del Lazio è tornato a parlare, sempre attraverso i social.

Ma stavolta per scusarsi. "Ribadisco – si legge – le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni. Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri. Viviamo per fortuna in una società civile in cui il rispetto degli altri deve essere tenuto in conto almeno quanto la rivendicazione dei propri diritti".

Poi un riferimento anche sugli aspetti, a suo dire ancora oscuri, della vicenda: "Ho appreso – conclude – che l’attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri". Nonostante le scuse, però, le polemiche non accennano a placarsi. Soprattutto sulla questione dimissioni. "Le scuse di De Angelis – le parole del deputato dem, Andrea De Maria – non cancellano la gravità delle sue dichiarazioni sulla strage del 2 agosto. Dovrebbe dimettersi, se vuole davvero dimostrare rispetto per le vittime e i loro familiari. E il suo partito, Fdi, dovrebbe dire parole chiare che ancora non sono arrivate".

Dello stesso avviso, anche il sindaco Matteo Lepore che è tornato a parlare sulla vicenda dopo aver intimato, già nei giorni scorsi, le dimissioni del responsabile della comunicazione del Lazio. Il primo cittadino, ora, punto il dito contro gli esponenti del centrodestra, soprattutto gli appartenenti al partito di Giorgia Meloni: "Qualcuno – scrive – ha paura della sentenza sui mandanti della strage di Bologna del 2 Agosto 1980? Io ho due ipotesi. O una parte del governo guidato da FdI non può prendere le distanze da dichiarazioni negazioniste come quelle di Marcello De Angelis, oppure non vuole. Entrambe le ipotesi sono inquietanti".

Dopo la bufera generata dalle affermazioni di De Angelis e le relative scuse, ora ruota tutto intorno a delle possibili dimissioni. Dimissioni di cui al momento, però, non si parla. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha inoltre dichiarato: "De Angelis? Non ne abbiamo parlato in Consiglio dei ministri". A prendere le distanze dal post choc è il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha parlato di "errore importante" aggiungendo anche che farà le sue valutazioni su quanto successo. È stato lo stesso Rocca, poi, a riportare le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: "Mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto".

La stessa premier alla quale non ha fatto sconti il presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage, Paolo Bolognesi: "È colpa delle omissioni di Giorgia Meloni sulla matrice neofascista della strage di Bologna se poi ci sono personaggi come Marcello De Angelis che dicono quello che dicono". E sul responsabile della comunicazione istituzionale del Lazio non ha dubbi: "Sapeva bene – sottolinea – quello che avrebbe sollevato con il suo post revisionista. Le sue scuse non cancellano le sue dichiarazioni: De Angelis si deve dimettere". Le richieste sono chiare, resta solo da capire se il portavoce della Regione Lazio deciderà di lasciare o meno il suo posto. E per il momento, una risposta già c’è.