Bologna, 16 luglio 2018 - Esperti dell’Alma Mater al lavoro per cercare nuovi reperti tra i residui della strage del 2 agosto. Da mercoledì 18, docenti, studenti e diplomati del master in Analisi Chimiche e Chimico-Tossicologiche Forensi dei Unibo saranno al lavoro per analizzare i residui dell’esplosione che il 2 agosto 1980 ha causato la strage alla stazione, uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. La perizia è stata affidata dalla Corte di Assise di Bologna allo scopo di cercare nuovi reperti e indizi legati sia all’esplosivo utilizzato che al funzionamento dell’ordigno. A guidare il team Danilo Coppe, perito nominato dalla Corte di Assise e docente del master Unibo, insieme a Stefano Girotti, chimico analitico e direttore del master. L’incarico è stato affidato ai consulenti dell’Alma Mater nell’ambito del processo attualmente in corso. Le analisi si svolgeranno nell’area dei Prati di Caprara dove sono conservati i materiali recuperati dall’esplosione.
LEGGI ANCHE Strage di Bologna, nomi sbagliati sulla lapide. Il Comune la corregge “La prima fase dei lavori proseguirà per almeno due o tre settimane – spiega Girotti – poi valuteremo se saranno necessarie ulteriori analisi. Trovare tracce dell’ordigno non sarà semplice, visti i molti anni passati dall’esplosione, ma non è impossibile: speriamo di riuscire a recuperare nuovi dati utili”. Arrivato quest’anno alla sesta edizione, il master in Analisi Chimiche e Chimico-Tossicologiche Forensi è un corso unico in Italia che punta a formare esperti in chimica forense con competenze specifiche per le analisi di laboratorio a supporto delle indagini e dell'attività della magistratura, o di consulenza per le parti.
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