GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Strade franate e allagamenti. La stima della Città Metropolitana: "Superati i dieci milioni di danni"

Il sindaco Lepore: "Ora paghiamo noi per far fronte all’emergenza, ma lo Stato li deve restituire". Stanziate le prime risorse per poter riaprire le arterie ancora bloccate a causa degli smottamenti.

Strade franate e allagamenti. La stima della Città Metropolitana: "Superati i dieci milioni di danni"

Il sindaco Lepore: "Ora paghiamo noi per far fronte all’emergenza, ma lo Stato li deve restituire". Stanziate le prime risorse per poter riaprire le arterie ancora bloccate a causa degli smottamenti.

"Abbiamo stimato 10 milioni di euro di danni nel territorio metropolitano". Lo ha detto il sindaco Matteo Lepore, facendo il punto sulla situazione maltempo, ieri pomeriggio nella sede della Città metropolitana. "La scorsa notte abbiamo speso 100mila euro per le prime urgenze – apre Lepore –, poi stanzieremo altri due milioni di fondi metropolitani per avviare cantieri che saranno operativi da stamattina, con l’obiettivo di riparare le strade provinciali e fare manutenzione".

La prossima settimana, invece, "metteremo a disposizione altri cinque milioni di euro per interventi già richiesti alla struttura commissariale, ma non ancora riconosciuti, poiché le frane del maggio 2023 si sono riattivate. Anticiperanno i bolognesi, ma questi soldi dovranno rimborsarceli", sottolinea Lepore. Tuttavia, "la conta dei danni è destinata ad aumentare nei prossimi giorni, perché i movimenti franosi continuano a esserci e probabilmente vedremo ancora la terra muoversi nelle prossime settimane", afferma Lepore. Per questo, visto che "sta per arrivare la stagione invernale, invece di litigare bisognerebbe rimboccarsi le maniche insieme e fare una volta per tutte questi lavori di messa in sicurezza", attacca il sindaco e aggiunge: "La mia sensazione è che questa bomba d’acqua sia stata addirittura superiore all’alluvione del maggio 2023 in termini quantitativi. Poi, tra dieci giorni potrebbero tornare i 30 gradi e la siccità. Quindi, ci dobbiamo adattare a questa incerta situazione climatica e cambiare la morfologia del territorio", dice Lepore, chiedendo un aggiornamento del piano di assetto idrogeologico della Regione.

Infatti, l’allerta si abbassa, ma "ci sono ancora alcune situazioni critiche all’interno del territorio: la rottura di un argine a Budrio; l’esondazione e le famiglie evacuate a Botteghino di Zocca (298 persone) e Rastignano (86); e la parte appenninica che continua ad avere smottamenti", fa notare Lepore. Danni che "potevano essere addirittura peggiori – secondo il sindaco –, se non ci fosse stata l’allerta tempestiva della Regione". I due milioni stanziati nella giornata di ieri serviranno a riaprire "la Sp7 ‘Valle dell’Idice’, interrotta nella zona di Monterenzio, e la ‘Fondo Valle Savena’, interrotta tra Loiano e Monzuno", annuncia Davide Dall’Omo, sindaco di Zola Predosa e delegato alle Infrastrutture della viabilità e manutenzione strade della Città metropolitana. Intanto permane chiusa anche la ‘Val di Zena – Sp 36’, bloccata dalle esondazioni. Mentre sono state riaperte la Sp 29 all’altezza del ponte sul fiume Idice, la ‘San Vitale’ e la ‘Sant’Antonio’ all’altezza del ponte sul Sillaro, e la Sp 325 al chilometro 13. La polizia locale mercoledì ha effettuato controlli mobili, soprattutto nell’area di Budrio, con quattro pattuglie. Ieri, mattina e pomeriggio, per il presidio fisso di alcune strade a Budrio, nel Circondario imolese e a Monterenzio sono state impegnate in totale otto pattuglie, a cui si aggiunge il presidio mobile della pianura.