CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Stazione di Bologna bloccata, 20 attivisti pro Palestina identificati: cosa succede ora

La manifestazione partita da piazza XX Settembre è arrivata fino ai binari, occupati per più di un’ora. Per quali reati saranno denunciati alcuni degli attivisti

Bologna, 29 maggio 2024 –  Blocco ferroviario, interruzione di pubblico servizio, imbrattamento e manifestazione non preavvisata.

Sono questi i reati per cui, a vario titolo, verranno denunciati alcuni degli attivisti (per il momento ne sono stati identificati una ventina) che ieri hanno bloccato la stazione nel corso della manifestazione a sostegno della Palestina.

L'occupazione dei binari della stazione di Bologna da parte dei manifestanti pro Palestina il 18 maggio 2024: il blitz ha provocato ritardi e cancellazioni di treni (FotoSchicchi)
L'occupazione dei binari della stazione di Bologna da parte dei manifestanti pro Palestina il 18 maggio 2024: il blitz ha provocato ritardi e cancellazioni di treni (FotoSchicchi)

Al momento continuano le indagini della Digos volte a identificare gli autori. Il blitz ha provocato ritardi e cancellazioni di alcuni treni,  su quanto accaduto alla stazione si è espresso anche il ministro Matteo Salvini.

"Chi ha sbagliato e ha rovinato la giornata a migliaia di lavoratori e studenti, pagherà!", esclama il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, commentando le prime identificazioni dopo la manifestazione bolognese.

Come sono stati identificati gli attivisti

L’identificazione degli attivisti “appartenenti all'area antagonista locale” – fanno sapere le forze dell’ordine – è avvenuta anche tramite le immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza della Polizia ferroviaria.

La manifestazione: corteo e occupazione 

Il corteo, partito da piazza XX Settembre, ha svoltato verso la stazione poco dopo la partita con i manifestanti (circa un migliaio) che hanno occupato i binari per più di un’ora provocando diversi disagi alla circolazione con treni che hanno accumulato ritardo fino a 95 minuti e altri che sono stati cancellati.

La mobilitazione, indetta dai Giovani Palestinesi e a cui hanno partecipato anche gli attivisti di diversi collettivi cittadini, aveva l’obiettivo di protestare ancora una volta contro gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza.

I manifestanti al grido di “Palestina libera” hanno più volte gridato allo “stop al genocidio” rivendicando la responsabilità del governo israeliano.