Bologna, 5 novembre 2024 – "Chi voterebbero i ragazzi? Credo siano orientati come l’opinione pubblica europea, che sta in maggioranza su Harris. Ma c’è un netto scollamento tra gli umori europei e quelli americani".
Maratone elettorali a stelle strisce, non solo Chicco Mentana (che pure occhieggerà dagli schermi piazzati a Palazzo Marescotti) vuole dire la sua, pure Bologna alza la sua orgogliosa testa accademico-politica e stasera inaugurerà un salotto d’eccezione.
Dalle 21, proprio nel Salone Marescotti dell’omonima sede del dipartimento delle Arti, verrà celebrata una serata per seguire le elezioni americane che vedono a imbracciare i guantoni Kamala Harris (democratici) e Donald Trump (repubblicani).
Aperta a tutti, la ‘maratonina’ (si chiude alle 1.30, il giorno dopo prof e studenti dovranno pur mettersi in moto) vedrà un parterre importante: interverranno Riccardo Brizzi (Direttore Dipartimento delle Arti dell’Unibo) e Francesco Niccolò Moro, omologo di Scienze Politiche e Sociali.
Tra i contributi della serata, anche quelli tra gli altri di Giovanna Cosenza, Luca Barra, Emanuel Rota, Mauro Gatti (giurista), Salvatore Vassallo e Giampaolo Pioli (corrispondente del QN) in collegamento da New York.
A raccontare la genesi è proprio Brizzi. "L’idea è stata di un gruppo di studenti della magistrale in Informazione, cultura e organizzazione dei media – racconta il docente di stanza in via Barberia –, poi la proposta dell’evento è arrivata assieme Scienze Politiche e Sociali".
Di cosa parlerete aspettando gli exit poll?
"Sicuramente gli exit poll e i sondaggi avranno un focus importante. Negli interventi sicuramente le prospettive di politica internazionale saranno al centro, il professor Vassallo per esempio aprirà parlando del sistema elettorale, mentre la professoressa Cosenza punterà sui dibattiti televisivi, sulla campagna dei candidati e sull’utilizzo di social e podcast. Interessante sarà anche il contributo di Manuel Rota, dell’università dell’Illinois, che studia in particolare i partiti di estrema destra, la far right, e i populismi".
Dai ‘nazisti’ dell’Illinois all’organizzazione della serata, vi aspettate una bella affluenza?
"La sala ha circa 90 posti, ma in caso di maggiore affluenza adibiremo la sala a fianco con uno streaming di quello che avviene. Poi, certo, avremo schermi sulle maratone televisive sia statunitensi, sia italiane. Nessuna prenotazione, la serata è aperta a tutti, fino a esaurimento posti. Direi che il momento importante è anche dato dall’apertura di un palazzo storico in notturna per ospitare un bel momento in comune tra professori, studenti e cittadinanza".
Ci saranno anche delle libagioni ‘a tema’ statunitense?
"Non sono previste, sarà un momento di confronto e credo che lo spoglio andrà avanti per un bel po’, quindi soltanto il giorno dopo si capirà bene chi dovrebbe aver vinto. Per questo parleremo molto naturalmente anche dei sette Swing State, gli Stati in bilico, tra i quali spicca la Pennsylvania".
I ragazzi cosa votano?
"A differenza delle tornate precedenti, questa elezione è stata oscurata dall’agenda internazionale, soprattutto dai due scenari di guerra, Ucraina e Medio Oriente. Sono le due posizioni a polarizzare l’opinione dell’elettorato, e se l’Europa sembra stare decisamente con Harris, in Usa è tutto aperto. I ragazzi sembrano seguire l’orientamento europeo, poi dipende dai corsi, ma è tutto molto incerto".