ALICE PAVAROTTI
Cronaca

Standing ovation per Gino Cecchettin a Bologna: botta e risposta con Valditara. Il ministro: “Pronto a incontrarlo”

Ospitato nell’Aula Magna Santa Lucia per l’evento ‘Dieci domande sulla violenza’ il padre di Giulia uccisa da Filippo Turetta ha conquistato la platea con un messaggio di speranza per i giovani: “Ricercate il bello e l’autenticità concentrandovi sulle cose belle della vita, che ci sono sempre. Ringrazio mia figlia per quello che mi ha insegnato e donato”

Bologna, 20 novembre 2024- Una folla di ragazzi commossi, ad applaudire in piedi Gino Cecchettin, oggi in Aula Magna di Santa Lucia per l’evento “Dieci domande sulla violenza”. Un incontro organizzato dalla città metropolitana di Bologna in occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un confronto tra i centri antiviolenza e i centri per uomini autori di violenza e oltre 500 studenti delle scuole secondarie della città, alla presenza del padre di Giulia Cecchettin, presidente dell’omonima fondazione, nata ufficialmente proprio due giorni fa.

Gino Cecchettin con il rettore Giovanni Molari in Santa Lucia a Bologna: un lungo applauso con standing ovation degli studenti dopo il suo intervento (Foto Dire)
Gino Cecchettin con il rettore Giovanni Molari in Santa Lucia a Bologna: un lungo applauso con standing ovation degli studenti dopo il suo intervento (Foto Dire)

Il messaggio di speranza ai ragazzi

Nel raccontare ai ragazzi la sua testimonianza e il suo dolore, Gino Cecchettin lancia un messaggio di speranza ai ragazzi presenti in sala: “Il vostro percorso di vita deve essere condito da autenticità, non da stereotipi come il maschio alfa e dominante, che tanto fa cinema, ma ti costringe a essere solo con te stesso, a non chiedere mai aiuto, e invece va chiesto. Esporre sé stessi in tutte le sfaccettature, anche quelle più deboli, è la cosa che più vi darà soddisfazione. Ricercate il bello, e concentratevi sulle cose positive della vita, che ci sono sempre. Io stesso ho cercato di mettere da parte la rabbia verso chi mi ha portato via Giulia, perché sapevo che mi avrebbe fatto solo male. Ho preso ispirazione da Giulia per questo, le sue parole riuscivano a cambiare in positivo qualsiasi situazione: ringrazio mia figlia per quello che mi ha donato e insegnato, e vorrei trasmetterlo a voi".

Come hanno ricordato le istituzioni presenti in sala, il rettore Giovanni Molari, il capo di Gabinetto della Città metropolitana Sergio Lo Giudice, la vicesindaca Emily Clancy, la professoressa Rita Monticelli delegata ai diritti umani del Comune e Giuseppe Antonio Panzardi, dirigente dell'ufficio scolastico regionale, più del 90% delle violenze avviene da parte di un conoscente (e a dirlo sono i dati ufficiali, raccolti nell’ambito dell’accordo metropolitano contro la violenza).

Questo evidenzia un chiaro problema di violenza strutturale e intrinseca nella società patriarcale: i numeri rilevati dai centri antiviolenza di Bologna smentirebbero dunque le polemiche mosse dal ministro Giuseppe Valditara, che in sede di presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin ha affermato con un videomessaggio che il patriarcato "è solo un’ideologia, e non il problema alla base delle violenze”, aggiungendo che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale fosse legato all’immigrazione illegale. Mentre il rettore Giovanni Molari non ha preso posizione sulla questione, Gino Cecchettin si è subito dichiarato aperto al dialogo con le istituzioni: "Vorrei confrontarmi con il Ministro e con il Presidente del Consiglio numeri alla mano: rispetto le opinioni di chiunque, ma certe cose vanno coadiuvate da dati concreti, mi prenderò il tempo per analizzare le statistiche. Di certo se guardo il mio caso e molti altri che ho avuto modo di conoscere non è così, anche se penso non sia questo il punto: la violenza va condannata in qualsiasi caso, a prescindere da questioni di genere, di colore, di provenienza”.

"La premier Meloni? In quando donna può aiutare e dare consigli utili a tutte”

E alla premier Meloni (video) dice: “Vorrei confrontarmi con il presidente del Consiglio – dice Gino Cecchettin a margine dell’evento – numeri alla mano. Io penso che la violenza vada condannata da tutti i punti di vista, indipendentemente da dove arriva: quando la violenza la si vede va combattuta in modo concreto, con le regole che la società si è data. Solo così, cercando di capire costruttivamente come si può affrontare un problema, senza fare sempre propaganda, cercando in modo proattivo di trovare una soluzione, allora si crea valore”.  “Penso che in quanto donna - conclude Gino Cecchettin – abbia avuto modo di vedere nella carriera i tanti aspetti con cui le donne si sono trovano spesso costrette a misurarsi. Sicuramente per questo ci può dare una mano a capire come dare consigli utili a tutte le donne d’Italia”.  

La risposta del ministro Valditara

Immediata la risposta del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Raccolgo molto volentieri l'invito ad un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate. Credo che il comune scopo che condividiamo, cioè combattere contro ogni forma di violenza sulle donne, ci debba vedere tutti dalla stessa parte”.