
L’assessore Laudani: "Il Demanio ha chiesto i fondi per abbattere la parte non soggetta a vincoli culturali. Avanti con il progetto, nessun immobilismo" .
Spunta uno spiraglio di luce nel futuro, nebuloso da 20 anni, della Stamoto. Il Demanio ha chiesto le risorse per avviare la demolizione di una parte dell’ex caserma abbandonata, quella non sottoposta al vincolo dei Beni culturali. Lo sottolinea Raffaele Laudani: l’assessore all’Urbanistica risponde a Francesco Sassone, consigliere regionale di FdI, che ieri sul Carlino ha sollevato il tema del protocollo con il Ministero ancora al palo e tempistiche a rilento.
Assessore, la novità spicca. "Sulla Stamoto non c’è nessun immobilismo, ma anzi un’assunzione di responsabilità chiara di Comune e Demanio".
A che punto siamo? "Le procedure legate alla bonifica dell’area, quindi analisi preliminari dei rischi e piano di caratterizzazione, sono partite: la rigenerazione è avviata".
Le demolizioni in cosa si tradurrebbero? "In un presidio e una lotta al degrado certamente più efficaci".
Quale parte del complesso sarebbe interessata? "L’area vincolata in realtà è piccolissima, comprende la palazzina degli uffici e un paio di manufatti all’ingresso. Il Demanio ha già fatto la richiesta per ottenere le risorse e noi speriamo che la demolizione avvenga rapidamente, perché siamo tutti determinati a fare presto".
In passato si è parlato di parcheggi, aree verdi, addirittura uno studentato. Quanto bisognerà ancora aspettare per i famosi ‘usi temporanei’? "La situazione è molto complessa. Questo percorso è nato due anni fa all’interno del tavolo per l’ordine pubblico con il ministero della Difesa, proprietario dell’area: allora fu deciso che il Comune si sarebbe fatto carico della della custodia e della rigenerazione dell’ex Stamoto perché il Ministero non era in grado di garantire il presidio dell’area e l’avrebbe quindi ceduta gratuitamente. Così il complesso è stato retrocesso al Demanio, che da mero intermediario si è rivelato prezioso in questo iter".
Poi? "La premessa ci fa capire che, se anche il Ministero e l’Esercito dicono che la partita sia complicata, non è facile per nessuno. Alla luce di tutto questo, il Demanio ha avviato le indagini preliminari per arrivare ai piani di caratterizzazione dell’area entro l’estate, che consentiranno nella seconda metà dell’anno di procedere con la caratterizzazione vera e propria. Così, dopo l’analisi di rischio, potremo attivare gli usi temporanei. E nel frattempo lavoriamo definendo il percorso per il bando di partenariato pubblico-privato".
Difficile vedere lavori prima dell’anno prossimo, quindi. "Noi ci auguriamo le demolizioni arrivino prima, ma mi lasci ripetere: non c’è immobilismo".