di Marcello Giordano
È nel giro di sei mesi che Comune e Bologna calcio puntano a sciogliere definitivamente il nodo stadio temporaneo: più precisamente, dove allestirlo, tra le zone Fiera e Caab, rimaste attualmente in ballottaggio. Che il club rossoblù non intenda far ‘emigrare’ la squadra fuori città è cosa nota, ufficializzata di recente dall’ad Claudio Fenucci, perché dopo un anno di match a porte chiuse causa Covid, la prospettiva di vedere i rossoblù a Ravenna rischierebbe di creare un problema di fidelizzazione, dal momento che il Dall’Ara rimarrà chiuso per restyling dal 2022 al 2024.
Palazzo d’Accursio è pronto ad accogliere la richiesta dei vertici del Bologna, con Saputo in persona che nella video-intervista di giovedì ha reso noto che l’intesa è vicina e nel giro di sei mesi il nodo stadio temporaneo dovrebbe essere deciso. Lo ha detto perché, stando a quanto filtra, il Comune, nei summit tenuti con la società nelle ultime due settimane, ha espresso un primo parere: l’area del Caab è ad oggi la favorita per l’allestimento dello stadio temporaneo, in virtù di un progetto di riqualificazione e sviluppo che Palazzo d’Accursio ha in mente e che l’affare stadio temporaneo (da 12-15 milioni di euro) potrebbe favorire. La zona, inoltre, a livello urbanistico, non porrebbe problemi di parcheggi: anche per questo il Caab appare ad oggi la soluzione più avanzata rispetto alla Fiera. Ma non è ancora da escludere del tutto l’idea che lo stadio temporaneo rientri in un progetto allargato di riqualificazione di entrambe le aree. Per questo, Bologna e Comune, interpellati sull’argomento, hanno preferito non commentare l’indiscrezione, dal momento che nuovi tavoli sono in programma a breve sull’argomento.
Ciò che è certo è che Fenucci da tempo ha aperto tavoli di confronto sia con la Fiera sia con Caab e Fico, che potrebbero essere coinvolti nella partita insieme con il mondo cooperativo, con il quale il club dialoga per coinvolgere investitori. Il restyling del Dall’Ara costerà infatti 100 milioni di euro più 22 di Iva che saranno recuperati attraverso crediti di imposta dallo stadio. Nel piano economico, il club ha accantonato tra i 2 e i 5 milioni di euro per il temporaneo, che però costerà tra i 12 e i 15 milioni in più, con l’idea che una volta che il Dall’Ara riaprirà le porte l’impianto diverrà la casa dei settori femminile e giovanile del Bologna. Comune e club continuano a lavorare.