
Luis Suarez ha morso Giorgio Chiellini a una spalla ai Mondiali nel 2014
Bologna, 1 marzo 2017 - La partita era di calcio, ma lo sport è sparito completamente dal campo. Almeno a gara finita, quando uno dei giocatori ha staccato con un morso un pezzo di orecchio a un avversario che stava cercando di fermare una lite. Un gesto assurdo che molto probabilmente sfocerà non solo in una squalifica, ma anche in una denuncia. La scena incredibile è avvenuta domenica pomeriggio a Sesto Imolese. La partita fra i padroni di casa, gli ‘Arrivano i regaz’, e la bolognese Sef Virtus Calcio, due formazioni di Terza Categoria (girone B), finisce 0-0.
Ma, dopo il fischio finale, fra due giocatori inizia un parapiglia. «Nessun calcio o spintone – chiarisce il presidente della Fes Antonio Pallone – solo parole. Ma quando un nostro ragazzo ha cercato di separarli, l’avversario lo ha morso, staccandogli un pezzo dell’orecchio sinistro. L’arbitro ha assistito al fatto e per il giovane è scattato comunque il cartellino rosso». «Sono rimasto di pietra – racconta il giocatore aggredito, un bolognese di 20 anni –. Era l’ultima cosa che mi aspettavo, all’inizio non ho saputo come reagire. Poi ho iniziato a vedere il sangue e mi sono accorto che mancava un pezzetto di cartilagine».
A quel punto è arrivata l’ambulanza e il giovane è stato portato al Pronto soccorso di Imola dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di 7 giorni. L’avversario «era nervosissimo – prosegue –, ma non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Siamo una formazione di Terza Categoria, dovremmo solo divertirci, come è stato possibile? Gioco a calcio da quando ho sei anni, ma la sera mi sono chiesto chi me lo fa fare». Su tutte le furie il padre del ragazzo, dirigente del club: «Intendiamo sporgere denuncia – spiega –. L’orecchio di mio figlio subirà una deformazione permanente. Anche se la famiglia si è scusata con noi, comunque è stata un’aggressione immotivata». «Non ci si può comportare così – rincara Pallone –. Come società puntiamo il dito contro questo gesto».
Gesto da cui «si dissocia» il capitano degli ‘Arrivano i regaz’. «Non ho visto bene la scena – spiega Simone Tosi –, ma ho parlato con il ragazzo (di Riolo Terme, nel Ravennate, ndr): è stato provocato, ma si è pentito, ha detto che in quel momento vedeva tutto nero. E io gli credo. Comunque è stato un gesto sbagliato e, per il momento, il ragazzo non fa più parte della squadra. E’ stata una decisione condivisa».