di Alessandro Caporaletti
Stessa spiaggia, stesso mare. Anche dopo l’alluvione più disastrosa che sia mai passata da queste parti. E alzi la mano chi ha solo pensato che la Romagna potesse mancare l’appuntamento con i giorni più importanti dell’anno, quelli del debutto della stagione balneare. Pronti via, nel primo ponte che fa da antipasto alle ferie al mare, da Rimini ai lidi di Ravenna l’assalto a ombrelloni e lettini sulle spiagge tirate a lucido a tempo di record è già un mezzo miracolo. Roba da missione impossibile, ma questa è la terra che ha inventato il turismo. L’inno rock alla ripartenza l’ha suonato Vasco dal palco dello stadio di Rimini davanti a 24mila fan per la data zero del tour: "Romagna, tin bota. Siete più forti di tutto". E se anche i bagnini esultano ("non ci aspettavamo così tanta gente") e il sindaco Jamil Sadegholvaad cavalca l’onda ("sembra già Ferragosto"), l’estate – tempo permettendo – può davvero cominciare. Ieri, sono caduti anche gli ultimi divieti di balneazione alle foci dei fiumi. Dopo le analisi dell’Arpae, ha fatto sapere la Regione, sono rientrate nei parametri di balneabilità le acque di altre cinque località. Fatti due conti, di 98 punti di campionamento in spiaggia ne resta solo uno oltre soglia. E via libera ai tuffi in tutta la Riviera, dal Ferrarese fino a Cattolica, fatta eccezione solo per il tratto davanti a Casalborsetti (nel Comune di Ravenna), fino a 100 metri a nord della foce del canale Destra Reno: 97 località balneabili su 98, sottolineano dalla Regione, l’en plein, o quasi.
A Milano Marittima è anche il giorno (o meglio, la notte) del Pineta. Basta la parola, anche se ora davanti c’è una "j". Bagno di folla, venerdì, al party di mezzanotte organizzato per l’inaugurazione del locale ("JPineta Milano Marittima") che una cordata di imprenditori del divertimento ha fatto rinascere dalle ceneri della discoteca dei vip. Voglia di normalità dopo giorni da incubo. "Per dare una mano alla Romagna alluvionata venite in vacanza qui". A rilanciare l’appello è stato ancora il governatore Stefano Bonaccini. "Molti mi chiedono: come possiamo dare una mano? Ecco – ha detto –, se volete dare una mano, venite in vacanza qui e vedrete che darete certamente una mano ai nostri operatori, che per ospitalità, professionalità e qualità dei servizi, non conoscono competizione nel mondo". D’altronde, "L’Emilia-Romagna ti aspetta" è lo slogan della campagna che il ministero del turismo con l’Enit declinerà all’interno di "Open to Meraviglia" con la Venere di Botticelli che con le mani a forma di cuore inviterà i turisti a venire in regione sullo sfondo di luoghi simbolo come la biblioteca malatestiana di Cesena, i mosaici di Ravenna, piazza Saffi di Forlì e le spiagge della Riviera.
A Conselice, nel Ravennate, dove l’acqua putrida s’è ritirata dopo giorni e giorni, un assaggio di normalità è anche nelle scuole che da domani riapriranno, e poco importa se solo per tre giorni. "Seppur inseriti in questo spaventoso disastro, i nostri bambini e le nostre bambine possono tornare a trovarsi con i loro amici e a prepararsi per gli esami. Da lunedì (domani, ndr), riaprono quindi i nidi, le scuole materne, elementari e medie. Questo è un punto per il ritorno alla normalità molto importante. Le cose stanno migliorando, si sta prosciugando l’acqua, ma non è ancora tutta rientrata", ha detto la sindaca Paola Pula. Migliora anche il quadro degli sfollati (in calo) in regione, ma si contano ancora 726 strade chiuse e 936 frane tra le colline e l’Appennino. E mentre vanno avanti i lavori di sistemazione degli argini sui fiumi Senio e Santerno, temporali sparsi hanno bagnato zone già pesantemente colpite dall’alluvione, come Lugo e il quartiere Romiti di Forlì. L’incognita viene sempre dal cielo: oggi l’allerta è gialla.