Bologna, 14 maggio 2019 - "Spaghetti bolognese, kudasai". La comitiva di una ventina di giapponesi non ha voluto sentire ragioni: snobbati tagliatelle e tortellini, hanno preteso – con fermo garbo nipponico – di mangiare gli spaghetti alla bolognese, piatto molto apprezzato nel Sol Levante. «Inutile cercare di dissuaderli – commenta Antonio Silvestri, della trattoria San Pietro, nel centro di Bologna –: se non gli avessimo servito gli spaghetti alla bolognese, ci hanno fatto capire, avrebbero trovato qualcun altro disposto a prepararglieli».
Si ripropone così la diatriba sull’esistenza o meno di una ricetta che, piaccia o no, rappresenta Bologna in tutti i ristoranti del mondo. «Gli spaghetti bolognesi, con frattaglie di pollo, hanno un’origine popolare, e sono citati in atti del Senato bolognese fin dal 1586», afferma Gianluigi Mazzoni, avvocato, portavoce del Comitato per la Promozione della ricetta originale degli Spaghetti alla bolognese.
Manes Bernardini, di Insieme Bologna, invita il sindaco Virginio Merola – che aveva negato l’autenticità del piatto, bollato come fake news, falsità – «a un goliardico mea culpa e a fare di quello che è a tutti gli effetti un brand, un brand di Bologna nel mondo».
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