CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Spaccio e misure cautelari a Bologna: l’Anm stoppa il questore

I magistrati emiliano-romagnoli replicano a Fusiello: “Critiche ingiustificate. La discrezionalità dei giudici non va compressa da solleciti di celeri decisioni”

Lo spaccio in alcune zone della città, soprattutto in Bolognina, al centro delle polemiche

Lo spaccio in alcune zone della città, soprattutto in Bolognina, al centro delle polemiche

Bologna, 18 luglio 2023 – La critica del questore Isabella Fusiello nei confronti dei giudici del tribunale bolognese sui tempi di emissione di misure cautelari "nonché di scelta delle stesse, della entità della pena e delle sue modalità esecutive appare ingiustificata sul piano normativo e sostanziale". Lo scrive la giunta distrettuale dell’Anm (Associazione nazionale magistrati) Emilia-Romagna, in una nota diffusa dal segretario, Giuseppe Amara.

Il riferimento è alle dichiarazione rilasciate la scorsa settimana dal questore Fusiello in merito al potenziamento dei servizi di controllo sul territorio. Queste le parole del questore: "Sono alcune decine le richieste di misure di limitazione della libertà personale a carico di spacciatori che da tempo sono state presentate all’ufficio del Gip, spiace dire che siamo ancora in attesa. Ovviamente l’adozione di questi provvedimenti, qualora dovessero arrivare, permetterebbe di allontanare definitivamente questi soggetti dal territorio e di migliorare la situazione". 

Parole che hanno provocato la replica dell’Associazione nazionale magistrati: "Si vuole rimarcare con forza – continua la nota – in adesione a quanto già replicato dagli uffici coinvolti, che i magistrati chiamati a emettere tali provvedimenti, peraltro in uffici carenti di organico, devono garantire la qualità della decisione, attentamente valutando caso per caso, con le sue specificità, soprattutto in procedimenti che vedono coinvolti molteplici imputati o devono essere trattati con le procedure rapide introdotte dal ‘codice rosso’". 

La nota della giunta distrettuale continua affermando che "la discrezionalità del giudice nel caso concreto, peraltro in materia di libertà personale, non può essere compressa o frustrata da solleciti di celeri decisioni o di difesa sociale, posto che quest’ultima trova tutela in altri strumenti previsti dalla legge, quale la possibilità di arresto in flagranza di reato".

Infine, conclude l’Associazione nazionale magistrati, "obiettivo primario dev’essere la cooperazione tra Istituzioni, che, secondo le rispettive e diverse competenze, garantiscono la sicurezza sul territorio e la libertà personale, applicando la legge".