FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Spaccio droga Bologna, toghe replicano al questore: "Arresti, tante richieste. Inutile sparare a zero sui giudici"

La presidente dei Gip, Nart: "Dobbiamo occuparci prima di misure della Dda e del Codice rosso. La polizia però può procedere in autonomia con fermi e catture in flagranza degli spacciatori"

Grazia Nart, presidente dell’Ufficio dei giudici per le indagini preliminari

Grazia Nart, presidente dell’Ufficio dei giudici per le indagini preliminari

Bologna, 13 luglio 2023 – Il questore Isabella Fusiello non le ha certo mandate a dire, quando ha fatto presente che "da diverso tempo giacciono all’ufficio gip le richieste per l’emissione di misure cautelari a carico di una ventina di spacciatori della Bolognina" e invitando di fatto il tribunale a "fare la sua parte" nella lotta alla criminalità in città. Oggi però la presidente dell’Ufficio Gip e Gup Grazia Nart replica con fermezza a quelle parole.

Dottoressa Nart, cosa risponde al questore Fusiello?

"Non voglio fare polemica con il questore, con cui peraltro ho ottimi rapporti e non ho motivi di contrasto. Non mi sembra però utile sparare a zero sugli uffici del tribunale, attribuendogli colpe sulle questioni di ordine pubblico a Bologna. Ritengo di non dovere giustificare alcunché, anche perché dal punto di vista dell’ordinamento non ci sono termini per l’emissione delle misure cautelari richieste dalla Procura. Posso però spiegare qual è l’attuale situazione del nostro lavoro".

Ci dica.

"Ultimamente abbiamo dovuto occuparci di grosse indagini con molti indagati, per esempio quelle della Dda. E naturalmente, siccome abbiamo a che fare con la libertà delle persone, non facciamo certo copia e incolla delle accuse, ma vagliamo una per una le posizioni di ciascun soggetto coinvolto. Non è un lavoro agevole, soprattutto se si pensa al fatto che siamo sotto organico".

Qualche numero?

"Siamo in nove, con due giudici ’e mezzo’ in meno: un posto è vacante, un giudice sarà distaccato a Roma per due anni perché è nella commissione d’esame per la Magistratura e il presidente aggiunto di questo ufficio, il dottor Alberto Ziroldi, è attualmente presidente vicario del tribunale e quindi è di fatto diviso a metà tra questi incarichi. In compenso, la mole di lavoro è in crescita".

Qualche esempio?

"Il numero delle misure cautelari richieste dalla Procura tra il 1° gennaio e il 27 maggio 2023 è di 311 contro le 200 nello stesso periodo dell’anno scorso, cioè il 55,5% in più. Fra queste ci sono appunto le maxi inchieste di cui sopra, cui si è risposto sempre tempestivamente, e vere e proprie ondate di Codice rosso (la legge che tutela le donne vittime di stalking, maltrattamenti o violenze, e che fissa tra l’altro tempi rapidissimi nell’avvio del procedimento penale per questo tipo di reati, ndr ). Misure, queste ultime, che necessitano di risposte ad horas , come previsto dalla legge. Così, finché siamo inondati di richieste e i giudici non hanno il dono dell’ubiquità, qualche ritardo può capitare. Questo senza entrare nel merito delle venti misure cui ha fatto riferimento il questore e dei ritardi nella loro emissione, ché hanno ragioni proprie e tutte validissime. Mi restano poi due perplessità".

Ossia?

"Mi chiedo che senso abbia che il questore anticipi di avere richiesto delle misure cautelari per soggetti che spacciano in Bolognina, di fatto identificandoli o comunque avvertendoli, se leggono il giornale, che a breve saranno colpiti da una misura cautelare. Permettendo loro di prendere decisioni di conseguenza: il rischio è che non si facciano più trovare, l’ho trovata un’affermazione controproducente".

E la seconda?

"Semplicemente faccio presente che la polizia, se ritiene che la situazione sia incontrollabile, è libera di agire autonomamente attraverso fermi e arresti. Senza attendere i nostri dispositivi. Insomma: un problema di organico e di mole di lavoro esiste, per i nostri Uffici, ma la priorità resta quella di fare le cose bene. E per questo ci impegniamo quotidianamente".