Il Comune ’chiama’ il proprietario del locale di via Saffi 222, distrutto a seguito dell’alluvione dei primi di maggio.
Il sindaco Matteo Lepore firma, infatti, un’ordinanza in cui gli intima di "di provvedere con la massima urgenza e diligenza all’immediata ricostruzione del solaio danneggiato". Obiettivo: "Scongiurare un’ulteriore fuoriuscita di acqua con conseguenti possibili danni e pericoli per la pubblica incolumità". Il maltempo, intanto, non dà tregua. E resta l’allerta rossa nella pianura e collina bolognese anche per oggi, con il Ravone e tutti i fiumi osservati sociali a seguito della previsione di nuove piogge.
Da qui, dopo il nuovo allagamento di via Saffi di venerdì, ieri in Prefettura c’è stato un summit d’emergenza. Alla riunione operativa hanno partecipato Lepore, il prefetto Attilio Visconti e i tecnici di Comune, Bonifica Renana, Protezione civile e del comando provinciale dei Vigili del Fuoco. A seguito dell’incontro è stato deciso che, "in vista delle precipitazioni previste anche nei prossimi giorni, il Comune ha posizionato sacchi di sabbia per il contenimento delle acque nelle prossimità del locale limitandone il più possibile la fuoriuscita sulla pubblica via".
Palazzo d’Accursio poi "continuerà, come nelle scorse settimane, con il monitoraggio continuativo delle condizioni idrometriche e la pulizia nelle tratte tombinate di propria competenza". Infine, l’ordinanza di Lepore chiede "all’autorità idraulica competente della Regione di garantire il costante monitoraggio pluvio-idrometrico e di provvedere alla preventiva e tempestiva pulizia nei tratti scoperti del torrente Ravone".
Luca Vianelli, il proprietario del negozio affittato per un’attività di estetista ’attenzionato’ da Palazzo d’Accursio, dopo l’esplosione del pavimento del locale a seguito dell’alluvione dei primi di maggio, è pronto a ricorrere a via legali, ma resta alla finestra: "Mi hanno notificato l’ordinanza. So che è un atto dovuto e mi aspettavo che si scaricasse la colpa sul privato... La polizia municipale, però, mi ha rassicurato dicendo che a inizio settimana arriverà l’ordinanza della Protezione civile che prevederà il risarcimento dei danni. Vediamo come procederanno. E in quali tempi. Si tratta di decine di migliaia di euro di danni...".
Di certo, non c’è tempo da perdere. L’ordinanza parla di "diligenza e urgenza" in merito ai lavori di ripristino e dà "cinque giorni di tempo" per comunicare il nome del tecnico incaricato.
"Sull’urgenza ho qualche dubbio... Il torrente Ravone che scorre sotto il negozio ha una strettoia, quindi si crea un tappo. Tappo creato anche dai pali sotto via Saffi. Quindi che cosa faccio? Rimetto a posto il pavimento e poi, magari, c’è un’altra piena e devo rimettere tutto a posto?", spiega il proprietario del negozio. Che, sebbene "sollevato dal fatto che nessuno si sia fatto male", resta "convinto che si debbano trovare soluzioni. Subito. La strada cede dal 2020, sono passati tre anni... Il Comune – conclude Vianelli – dice che la soluzione definitiva arriverà solo con i lavori per il tram, cioè nel 2024".
L’assessore ai Lavori pubblici e alla Protezione civile Simone Borsari, dalla sua, ha confermato in question time "l’attivazione di un monitoraggio continuo del torrente che, con cadenza circa bimestrale, viene pulito. L’ultima volta, prima degli eventi di inizio maggio, a fine febbraio". E i famosi pali che la Regione aveva chiesto a Palazzo d’Accursio di rimuovere? "Il Comune rispose che non era possibile per non interrompere la circolazione stradale" compensando, però, con la pulizia dell’alveo del Ravone.
Rosalba Carbutti