REDAZIONE BOLOGNA

Sorgenti in secca, autobotti per cento famiglie

I depositi vengono riforniti da Hera con trasporti da Marzabotto, disagi nelle case. Il sindaco Polmonari: "Facciamo il possibile"

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Un centinaio di famiglie tra Lizzano in Belvedere e Vidiciatico dal 22 ottobre vivono un forte disagio per la mancanza o scarsa fornitura di acqua per uso domestico da parte della rete idrica. Siamo in un periodo di forte siccità con le temperature fino a ieri molto al di sopra della media autunnale. Non piove, lo scorso inverno è nevicato davvero poco e il risultato è che le sorgenti sono completamente prosciugare e l’acqua non sgorga più (nella foto il Fosso dell’Acero in secca). Come è noto la rete idrica a Lizzano è gestita direttamente dal Comune e l’amministrazione è corsa subito ai ripari facendo un accordo con Hera che sistematicamente trasporta l’acqua dai suoi depositi ai serbatoi attraverso autobotti dalla capienza di 11 metri cubi.

Il problema è che il riscaldamento globale è davvero globale e non si fa sentire solo ai piedi del Corno alle Scale o del Monte Pizzo, ma interessa tutto l’appennino e così Hera è costretta a trasportare l’acqua dalla centrale di Marzabotto e non da quella della Berzantina. Il percorso si allunga così di 27 chilometri e la maggiore distanza genera anche una difficoltà in più nella fornitura. Il risultato è che ci sono momenti della giornata in cui le abitazioni interessate restano senz’acqua oppure dal rubinetto esce un esile filo anziché il solito getto.

"Stiamo cercando di risolvere il problema seguendo tutte le vie possibili – spiega il sindaco di Lizzano Sergio Polmonari (nel riquadro) – e va registrata la massima collaborazione da parte della protezione civile e di Hera. Il problema è che non piove e non è nevicato e dobbiamo necessariamente ragionare a vista sapendo che la causa non dipende dall’amministrazione comunale. Per quelle che sono le nostre competenze ci siamo subito attivati per cercare di alleggerire questo disagio".

Tra l’altro, dal punto di vista economico la soluzione ha un costo non piccolo per il bilancio del Comune, dato che da qui alla fine dell’anno il servizio di trasporto dell’acqua costerà 120mila euro. Lizzano, insieme alla parte di Granaglione che si è fusa con Porretta per dar vita ad Alto Reno Terme, è l’unica realtà che gestisce in proprio la rete idrica, non avendo affidato a Hera i suoi servizi. Va sottolineato come in questo momento non semplice l’azienda multiservizi stia garantendo la fornitura di acqua alle altre realtà appenniniche.

Massimo Selleri