Bologna, 2 agosto 2022 - Doveva accompagnarle il padre. Vittorio Pisanu doveva portare in auto le sue figlie a Riccione, sabato sera, e poi riaccompagnarle a casa subito dopo la discoteca. "Facevamo sempre così", ha rivelato ancora sotto choc e devastato dal dolore, ma lucido, ieri mattina al sindaco di Castenaso Carlo Gubellini, che si è recato a casa sua a porgere le condoglianze a nome del Comune. Tragicamente però, sabato Vittorio non si era sentito bene. "Così, siccome loro ci tenevano e volevano andare alla serata, ho detto: ma sì, per una volta, prendete il treno ". Nessuno avrebbe mai potuto prevedere un epilogo così tragico e inspiegabile a quella che sarebbe dovuta essere una serata di musica e svago con gli amici del mare, della compagnia che frequentavano in Riviera. Per giunta, avevano chiamato il genitore poco prima del fatale schianto, domenica alle 6.30: erano in macchina, stavano andando in stazione accompagnate da un ragazzo conosciuto in discoteca. "Vogliamo chiamare papà per dirgli che stiamo bene e stiamo tornando", gli fa sapere Alessia. L’ultima telefonata.
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Neppure mezz’ora dopo infatti le due ragazzine, per una dinamica ancora al vaglio degli inquirenti – stando alle prime ricostruzioni, la maggiore si sarebbe ritrovata sulle rotaie, forse nell’intento di raggiungere il binario da cui credeva sarebbe partito il treno diretto a Bologna, e la più piccola sarebbe scesa dalla pensilina per cercare di trarla in salvo –, sono state travolte sui binari della stazione di Riccione da un Frecciarossa diretto a Milano a tutta velocità. Straziando le loro vite e il cuore delle loro famiglie.
Un via vai silenzioso e rispettoso ha circondato la casa dei Pisanu di via Carlina, alla Madonna di Castenaso, per tutta la giornata di ieri. Tanti amici, anche giovanissimi, molti colleghi e concittadini si sono avvicendati per dare un abbraccio a Vittorio. Molti, anche chi non le conosceva così bene, sono arrivati all’incrocio con la via Montanara per posare mazzi di fiori davanti al cancello della casa delle due adolescenti. Qualcuno ha gentilmente adagiato un vasetto di fiori colorati, qualcun altro ha preferito mazzi bianchi da appendere al cancello della villetta. C’è anche chi ha portato due girasoli in vaso: uno per Alessia e uno per Giulia. Due fiori, come erano le sorelline Pisanu: belle, solari, allegre, così poco simili fisicamente quanto identiche nei gusti. Tutti di loro ricordano che erano inseparabili. Lo sono state fino alla fine.
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Il cancello della famiglia, ieri, è rimasto aperto quasi tutto il giorno. Da lì era visibile lo scorcio su un cortile pieno di auto. Sono stati tanti, infatti, i parenti della famiglia Pisanu che, appresa la notizia, si sono mobilitati per arrivare a Castenaso. La famiglia, però, è quasi sempre rimasta chiusa dentro casa, per non farsi vedere in pubblico in un momento così doloroso e per stringersi attorno al padre Vittorio che, ieri mattina, era ancora in forte stato di choc.
Un’unica voce ogni tanto, spezzava la triste quiete alla Madonna di Castenaso: l’abbaiare del cagnolino di famiglia che, ogni tanto, si affacciava alla soglia o si sdraiava sui gradini dell’ingresso. Come se stesse aspettando un ritorno.
Sempre nella mattinata di ieri, poi, all’incirca verso le 11,30, il primo cittadino Gubellini, il padre, lo zio Pier Paolo e la sorella maggiore Stefania, insieme con la comandante della polizia locale Cristina Bignami, si sono trattenuti diversi minuti a parlare all’interno della casa della famiglia. I parenti delle due sorelle in precedenza erano stati anche visitati dal medico del paese, dato il loro forte stato di choc.
La cinquantaduenne mamma delle ragazze invece, che è separata dal padre e che dalla fine dell’anno scorso vive all’estero, in Romania, è stata contattata ieri mattina e si è immediatamente messa in viaggio per recarsi nella casa in cui vivono l’ex marito e la figlia maggiore: è arrivata a Castenaso in serata.
Il macchinista: "Giulia era ferma sui binari e Alessia è scesa verso di lei per salvarla"