Bologna, 19 dicembre 2015 - La zona più inquinata d’Europa? La Pianura Padana. A sentenziarlo non è solo la fotografia decennale scattata dagli scienziati della Nasa, ma anche e soprattutto la serie di preoccupanti analisi sulla qualità dell’aria.
Una deblace che vede l’Emilia Romagna soffocata da una cappa di Pm 10 e ozono molto pericolosa per la salute dei cittadini. «Siamo all’allarme sanitario», denuncia Luca Lombroso (metereologo dell’Università di Modena e Reggio). «La situazione è preoccupante e non ci sono ragioni per credere in miglioramenti nei prossimi giorni», ammette poi Marco Deserti (responsabile Arpa del centro tematico regionale Qualità dell’aria).
Emblematici, in tal senso, i numeri dell’Agenzia ambientale. Gli sforamenti dei limiti di Pm 10 sono stati una triste costante nelle ultime due settimane. Maglia nera è Modena con 11 superamenti, seguita a ruota da Reggio e Rimini con 10, Bologna e Forlì-Cesena a 8.
La situazione si è aggravata un po’ ovunque negli ultimi cinque giorni. En plein di sforamenti per Piacenza, Parma, Reggio, Modena, Bologna e Rimini. Ferme a 4 invece Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena.
Nel corso del mese, la media delle polveri sottili nelle principali città si attesta a 62 microgrammi per metrocubo (il tetto di legge è 50). Il picco è stato toccato a Rimini (123 microgrammi), seguita da Ravenna (107) e Modena (101).
MOLTO preoccupanti le statistiche del 2015. Il limite delle giornate fuorilegge per i livelli di polveri sottili è fissato a 35. La quota è stata raggiunta ieri da Bologna, mentre Ravenna è già a 38. E vanno molto peggio le altre città della Regione. Le peggiori sono Parma e Reggio con 61 giornate, Rimini e Modena sono a 55 mentre Piacenza si attesta a 54. Ferrara si ferma a 48, Forlì-Cesena a 41.
«La concentrazione di inquinanti nell’aria è causata dall’alta pressione che insiste da inizio mese», spiega Deserti. E sottolinea che «fino a quando non cambieranno le condizioni meteo i valori di pm 10 rimarranno elevati». A nulla servono - se non ad esasperare gli automobilisti - le regole della Regione che da anni limitano la circolazione nei centri abitati.
«PER far fronte all’emergenza servono misure più drastiche - ripete da giorni Lombroso -. Ma visto che si ritiene lo shopping natalizio più importante della salute dei cittadini, viviamo da giorni e giorni con l’aria ben oltre i limiti di legge senza che nessuno prenda provvedimenti». «Le misure emergenziali vengono messe in atto solo nel caso in cui gli sforamenti perdurino per più di 7 giorni consecutivi - afferma Deserti -. E, viste le previsioni, non è detto che non vengano presto decise».
In attesa di sapere come andrà a finire, il consiglio ai cittadini è di ridurre «il più possibile le uscite nei giorni e nelle ore di maggior traffico; scegliere percorsi a minore intensità di auto; evitare attività fisiche intense all’aperto. E poi non rimane che sperare arrivi finalmente il maltempo...».