Bologna, 16 dicembre 2022 - La morte di Sinisa Mihajlovic è anche la scomparsa di un Bolognese. Sì, perché nel 2021 era stato proprio il sindaco, Matteo Lepore, a conferire la cittadinanza onoraria all'allora mister del Bologna.
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Bonaccini: "Non se ne va mai chi rimane nel cuore"
“L’amarezza è tanta in questo momento - dichiara il sindaco Lepore -. Avevi stabilito con Bologna un legame forte, che andava ben oltre il rapporto sportivo, un legame sancito dal conferimento della cittadinanza onoraria. Una delle più importanti per il nostro Comune. Si discusse molto è vero, ma la scelta arrivò per la profonda connessione emotiva che ci aveva unito a te, proprio a seguito della malattia. Un fatto personale, che hai voluto rendere pubblico ed affrontare con determinazione".
Non manca una porta aperta sul 'privato', sul rapporto fra il sindaco di una città e la squadra rossoblù: "Insieme abbiamo gioito e sperato. Ci siamo presi in giro e guardati negli occhi con umanità in privato. Da Sindaco ho avuto l’onore di accoglierti e lo ricordo con affetto".
"Oggi siamo tutti molto colpiti dalla notizia della tua prematura scomparsa - conclude Lepore -. Ci stringiamo forte alla famiglia. Esprimo pubblicamente il cordoglio commosso di Bologna. A te Mister, rivolgiamo un pensiero di sincera gratitudine e amicizia per le tante cose condivise che resteranno per sempre nel cuore della nostra città. Ciao Sinisa”.
Casini: "Arrivederci Sinisa"
"Arrivederci Sinisa! Nel nostro cuore di Bolognesi rimarrà sempre il tuo ricordo di cittadino speciale. I nostri colori rossoblù durante la loro storia gloriosa hanno vinto e perso, ma tu li hai onorati con una testimonianza di vita che non ha eguali !! Riposa in pace, Condottiero!!". Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Instagram, pubblicando una foto che lo ritrae con Mihajlovic.
Zuppi: "Mi ha colpito per forza e sensibilità"
"Sono vicino nella preghiera alla famiglia di Siniša – è il cordoglio del cardinal Zuppi – in questi anni l’ho incontrato più volte e abbiamo stabilito un rapporto di amicizia. Mi mandò persino un saluto in occasione di una trasmissione televisiva. Ricordo che mi raccontò sin dall’inizio della sua malattia, parlandone da uomo vero, e confidò la sua fatica e vulnerabilità. Disse, ricordando quando si recò a Medjugorje, “ho pianto come un bambino e sono diventato uomo”. Mi hanno colpito la sua forza e sensibilità, la sua testimonianza nella prova e nella vita. Ha saputo trasmettere i valori in cui credeva anche nell’attività sportiva, a cui con passione si è dedicato fino all’ultimo. In lui la voglia di lottare nella vita e in campo si univa a quella di fare squadra e di essere guida per i suoi giocatori. Molti cittadini e tifosi hanno pregato per lui anche recandosi in pellegrinaggio alla Madonna di San Luca, alla cui protezione ora, nella preghiera, lo affidiamo".
Gianni Morandi: "Troppo presto per andarsene"
"Caro Siniša, non ci voglio credere - scrive su Facebook un attonito Gianni Morandi -. Ho sempre pensato che avresti vinto anche questa battaglia, era troppo presto per andarsene… Oltre ad essere un vero campione, sei stato un uomo coraggioso e generoso: lo hai dimostrato in tutta la tua vita. Conoscerti e passare tanti momenti insieme è stato un grande regalo, ti voglio bene e non ti dimenticherò mai.
Cesare Cremonini: "Uomo gentile, allegro e generoso"
Non è mancato l'affetto di un bolognese doc come Cesare Cremonini: "Con grande dolore apprendo della morte di Siniša Mihajlović. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e ammirare la sua straordinaria forza e umanità, la gentilezza allegra e generosa con cui si esprimeva con gli amici incontrati qui a Bologna, i gesti colmi di amore rivolti verso i suoi cari. Grazie Sinisa".