PAOLO ROSATO
Cronaca

Il sindaco di Bologna tira dritto: “La città a 30 non è in contrasto con la direttiva Salvini”

Disgelo fra Matteo Lepore e il vicepremier. “Via Massarenti? In tanti chiedono di riportarla a 50 all’ora, ma per noi è giusto cosi: ci sono tanti luoghi sensibili”

Bologna, 24 gennaio 2024 – Disgelo tra Matteo Lepore (video) e Matteo Salvini. La Città 30 di Bologna tiene, e per ora almeno non verrà smontata o modificata. Servirà un po' di tempo, certo, per capire dove migliorarla, oggi il sindaco e il ministro dei Trasporti si sono confrontati sui contenuti della direttiva (qui il testo integraleche circola già, per non essendo ancora vigente ufficialmente.

Bologna a 30: la direttiva di Salvini vale anche per le altre città slow
Bologna a 30: la direttiva di Salvini vale anche per le altre città slow

"Ci siamo confrontati con Salvini, con il quale tengo ad avere un buon rapporto istituzionale – ha spiegato Lepore –. Lui ha dato il suo punto di vista, noi abbiamo dato il nostro, riteniamo che la Città 30 di Bologna non sia assolutamente in contrasto con la direttiva del ministero, e abbiamo spiegato perché. Il ministero sta scrivendo questa riforma assieme all'Anci, l’Associazione dei Comuni, la discussione continuerà in quella sede nello spirito di massima collaborazione. Perché, come sottolineato anche da Salvini, la direttiva non regola Bologna, ma tutte le città in generale".

Allontanata, almeno per ora, l'ipotesi di un ricorso al Tar da parte del Comune. "No ne vedrei il bisogno, c'è una discussione in atto con una matrice collaborativa, il testo finale non ancora c'è e non ha senso parlare di eventuali ricorsi". Per ora Lepore, insomma, tira dritto. "Valuteremo il da farsi tra alcune settimane. Il ministero non vuole i velox nelle zone 30, ma a Bologna, ho spiegato, proprio non ce ne sono. Via Massarenti? In diversi ci chiedono di farla tornare ai 50, ma per noi ha diversi luoghi sensibili ed è giusto farla rimanere a 30. Tra un po' di settimane valuteremo”.

La call chiarificatrice di oggi fa seguito a una settimana di polemiche, in cui dopo il varo della Città 30 a Bologna il ministro leghista era intervenuto più volte definendola "folle e incomprensibile" se generalizzata a quasi tutto il territorio urbano.