
Michele Bulgarelli, secondo da destra, con la delegazione Cgil e Fiom di Bologna davanti allo stabilimento tesdesco della Volkswagen a Wolfsburg
Sindacati, uniti. Contro i dazi Usa. "La risposta a Trump dev’essere la solidarietà. Non dobbiamo chiuderci nel nostro Paese e nelle nostra aziende, ma collaborare. Il sindacato deve coalizzarsi. Solo così si può reagire e invertire la rotta a questa Europa che sembra sbandare".
Michele Bulgarelli parla da Wolfsburg, sede principale della Volkswagen. Qui, a Wolfsburg, in una delle fabbriche più grandi del mondo, il segretario generale della Cgil di Bologna ha incontrato i rappresentanti del grande sindacato dell’industria Ig Metall e i lavoratori italiani dipendenti della Volkswagen. Due gli obiettivi: rafforzare i rapporti di cooperazione anche in chiave anti-dazi e perorare la causa dei cinque referendum sul lavoro e la cittadinanza promossi dalla Cgil per l’8 e il 9 giugno.
Bulgarelli, com’è il ’sentiment’ in Germania, anche considerando che sia Ducati sia Lamborghini fanno parte del gruppo Volkswagen? "C’è molta incertezza. E la consapevolezza che i dazi non impattano solo l’industria dell’auto, ma anche la componentistica. Con effetti in Germania, ma anche in Italia, con il rischio in primis di perdere posti di lavoro. Quello che si chiede qua è che l’Europa faccia l’Europa. Che reagisca con una soluzione europea e industriale".
Teme riduzione di occupazione per Ducati e Lamborghini? "Le preoccupazioni delle aziende emiliano-romagnole sono anche di Ducati e Lamborghini. Mi aspetto, però, che si difenda l’occupazione con tutti i mezzi e gli strumenti che abbiamo, come già visto in altre fasi complesse. La logica dei dazi non va accettata: perché è la logica della guerra commerciale".
Che fare? "Non ci si deve rassegnare o seguire la logica delle scorciatoie. Non si può pensare di trovare soluzioni a livello nazionale. Condividiamo gli stessi problemi, le stesse difficoltà, gli stessi obiettivi. Serve solidarietà tra Paesi e più collaborazione. Del resto, lo storico leader della Fiom dell’Emilia-Romagna Bruno Papignani ci aveva visto giusto nel creare rapporti con il sindacato tedesco e altre sigle europee".
Come si legano i referendum che chiedono cittadinanza e più tutele sul lavoro a questa coalizione sindacale anti-dazi? "Chiediamo il voto per un’altra idea società. L’obiettivo è coinvolgere i 6 milioni di italiani all’estero: il nostro obiettivo è raggiungere il quorum. È un referendum che parla di speranza e dice no alla rassegnazione".
Rosalba Carbutti