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Cronaca

Simone, ucciso dalla furia dell’acqua. Aperta un’inchiesta in Procura. Il fratello: "Vorrei solo abbracciarti"

Il fascicolo è conoscitivo, senza indagati. Non ci sono ancora accertamenti sulle cause dell’alluvione. Su Facebook lo sfogo di Andrea: "Dovevo portarti al sicuro, non penso ad altro". Domani l’ultimo saluto.

Bologna, 22 ottobre 2024 – Un fascicolo conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato. È stato aperto in Procura sulla tragica morte di Simone Farinelli, trascinato via dall’acqua esplosa dal rio Laurenzano, un corso d’acqua che, normalmente, è poco più di un rivolo tra i boschi di Pianoro.

Simone, ucciso dalla furia dell’acqua. Aperta un’inchiesta in Procura. Il fratello: "Vorrei solo abbracciarti"
Andrea e Simone Farinelli. Il ragazzo, 20 anni, è rimasto ucciso sabato

Ma che, nella serata di sabato, è diventato un fiume carico di morte. Che ha travolto il ventenne, trascinato via con l’auto da cui non è riuscito a uscire in tempo, come invece ha fatto il fratello Andrea, che si è salvato. Insieme, i ragazzi stavano salendo verso casa della madre. Si trovavano in località Botteghino di Zocca di Pianoro quando acqua e fango li hanno sorpresi. E adesso Andrea non si dà pace.

È uno sfogo pieno di dolore quello condiviso, ieri, dal ragazzo su Facebook. "Non so che dire Simone, non so davvero che dire – le parole di Andrea –. Ti ho amato dal primo giorno che ti ho visto, ti ho quasi considerato come un figlio. Il mio unico pensiero era quello di portarti a casa, volevo portarti al sicuro, ci sto pensando da ore se avessi magari fatto scelte diverse, forse, tu saresti qui con me. Eppure il destino è crudele, non meritavi di lasciarci, non meritavi affatto. Spero che tu riesca a perdonarmi, ovunque tu sarai, spero che possa averti fatto capire quanto ti amavo. Oggi avresti dovuto iniziare la tanto agognata accademia, ci tenevi tantissimo, eppure oggi dovrò vederti in obitorio... Sei tutto quello che conta per me, ti amo Simone. Ciao patatino, ovunque tu sia. Vorrei solo poterti stringere a me".

Un desiderio che si infrange contro la crudeltà della vita. E adesso non resta che attendere gli esiti degli accertamenti dei carabinieri, la cui prima informativa sulla tragedia è già arrivata in Procura, e dei Vigili del fuoco, per capire se in qualche modo questa morte si sarebbe potuta evitare. O se contro una forza della natura così incontenibile nessun intervento di manutenzione, nessun lavoro, nessuna mano umana avrebbe potuto fare nulla. Al momento, quella sulla morte di Simone è l’unica inchiesta aperta in Procura a seguito del disastro provocato dall’alluvione. In questi giorni, la prima urgenza è aiutare le centinaia di sfollati, ripristinare la viabilità e la sicurezza di tutti.

L’ultimo saluto a Simone domani, nel Pantheon della Certosa di Bologna, dalle 12 alle 14. Il fratello Andrea: "Chiunque abbia voglia di portare un saluto, un ricordo o un pensiero a Simo, io sarò eternamente grato".