ANDREA SPINELLI
Cronaca

Silvia Mezzanotte e il suo omaggio alla Tigre

Questa sera porta sul palco del Duse ’Vorrei che fosse amore’: "Selezionando le canzoni di Mina cucio una storia d’amore"

Silvia Mezzanotte, bolognese, ha una lunga carriera da solista ed è stata voce dei Matia Bazar

Silvia Mezzanotte, bolognese, ha una lunga carriera da solista ed è stata voce dei Matia Bazar

A tu per tu e la Tigre. C’è Mina nelle passioni virate nostalgia di ’Vorrei che fosse amore’, lo spettacolo con cui Silvia Mezzanotte torna al stasera al Duse per omaggiare i mondi di ’E se domani’, ’Amor mio’, ’Città vuota’, ’Ancora ancora ancora’, ’Insieme’ e tutte le altre.

"In quel che faccio mi sento orgogliosamente (e positivamente) boomer" ammette l’ex Matia Bazar che quest’anno ha in tour ben quattro spettacoli (gli altri sono i concerti da solista, quelli con Carlo Marrale e le canzoni dei Bazar, e ‘Le mie regine’ dedicato alle grandi voci femminili della sua vita). "Oggi sembra quasi che nelle cose della musica la generazione a cui appartengo non esista più. E invece noi siamo vivi. Magari certe canzoni in radio non trovano spazio, ma a teatro sì. E se la gente viene vuol dire che ha voglia di ascoltarle…".

Voi le unite in una storia che parte da quella notte d’estate del ’78 in cui la Divina salì per l’ultima volta i gradini del palco, a Lido di Camaiore, sotto il tendone di Bussoladomani.

"Sì, Gabriele Colferai, autore e regista dello spettacolo, ha immaginato che i due protagonisti della vicenda, interpretati da lui stesso e da Sabrina Ottonello, s’incontrino proprio lì quel 23 agosto. Le canzoni tirano i fili della narrazione che, però, non è legata a Mina, ma solo ai sentimenti dei suoi brani. Insomma, una storia d’amore moderna in cui, alla fine, è la protagonista a decidere, scegliendo di andarsene per la propria strada".

Come avete scelto il repertorio?

"Selezionando con una cura estrema canzoni che entrassero al meglio nella storia, che avessero un posto preciso nell’immaginario collettivo e che si adattassero bene alla mia vocalità".

Qual è il suo rapporto sentimentale col mito-Mina?

"Ho iniziato a cantare le sue canzoni in pubblico attorno ai 17-18 anni, quando facevo pianobar, poi ho smesso per il timore di scivolare nell’imitazione e quindi di giocare una partita persa in partenza. Così, quando nel 2016 ho partecipato a ‘Tale e quale show’ e l’insegnante mi ha chiesto se conoscessi ‘Brava’, le ho risposto di sì puntualizzando subito che non l’avrei mai interpretata, perché sarebbe stato folle avvicinarsi alla canzone più iconica della nostra cantante più iconica".

E invece...

"Mi ha chiesto solo di accennarne un pezzetto, poi ha mandato la registrazione in produzione e il venerdì successivo mi sono ritrovata incastrata. Ricordo ancora le 10 gocce di Ansiolin mandate giù prima di scendere le scale dello studio. Ero letteralmente terrorizzata".

Poi?

"Sarà stato il trucco e parrucco, l’abito di scena, le immagini in bianco e nero di Mina proiettate sugli schermi, ho preso fiducia trasformando l’imitazione in omaggio e non solo ho vinto la puntata, ma poi ho vinto l’intero programma. Ora, quando me lo chiedono, ‘Brava’ è un brano che mi sento autorizzata a fare un po’ più di prima. Anche perché la gente ha voglia di ascoltare certe canzoni. Il mio sì a ‘Vorrei che fosse amore’ nasce pure da questa considerazione".