FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Sicurezza, il piano del questore: "Più pattuglie a piedi di notte. Vegliamo su chi rincasa dagli eventi"

Sbordone: "Le iniziative estive sono un presidio positivo, ma vigiliamo sui deflussi quando finiscono. Le rapine sono un punto dolente della città. Piazza XX Settembre? Non c’è allarme, siamo ’sul pezzo’"

La polizia al lavoro in piazza XX Settembre dopo una rissa, nei giorni scorsi. Nel riquadro, il questore Sbordone

Bologna, 10 lugio 2024 – Nonostante l’estate, il crimine non va in vacanza. Specialmente la microcriminalità: risse anche sanguinose, rapine, piccolo spaccio, continuano a tormentare alcune zone ’calde’, in particolare del centro. Così, entra in campo la polizia: il questore Antonio Sbordone è incaricato dell’organizzazione dei servizi per ordine e sicurezza pubblici.

Questore, in piazza XX Settembre non c’è pace?

"Premetto che non c’è un allarme in alcuna zona di Bologna e nemmeno lì. Ma qualche contesto di rischio c’è, va a cicli: a volte è peggio in Bolognina, altre in Galleria 2 Agosto, ora in piazza XX Settembre. Anche se le cose paiono migliorate, grazie ai nostri servizi specifici e ai recenti arresti. Vero è che, per fortuna, non possiamo mandare tutti in galera, in Italia: per risse e piccoli spacci non ci si va. Allora, servirebbero più misure a sostegno di chi vive ai margini e una maggiore integrazione, dato che, è un dato oggettivo, gran parte dei reati vedono coinvolti stranieri extracomunitari".

Cosa cambia, in estate?

"Organizzando i servizi di sicurezza teniamo conto anche della stagione. A Bologna in estate c’è una trasformazione sostanziale, perché gli studenti se ne vanno. Ma i malintenzionati restano. Dobbiamo allora garantire un periodo tranquillo a chi rimane in città; con quest’obiettivo accogliamo con favore i tanti eventi serali e notturni organizzati in centro la sera, che diventano presidi di sicurezza: penso alla Montagnola, alla pista da ballo che ha già ’cambiato faccia’ a piazza Aldrovandi, al programma di piazza Rossini. In questo contesto, il nostro focus principale diventa il deflusso di fine serata: dobbiamo evitare che chi torna a casa si imbatta in episodi spiacevoli".

Per esempio?

"Una delle criticità principali sono le rapine di strada. Perciò dobbiamo essere sul pezzo e vigilare sull’esodo post-serate, per tutelare chi rientra a casa. E prevenire fatti anche peggiori, penso per esempio alle violenze sessuali. Abbiamo pattuglie dedicate e la collaborazione dell’esercito, poi modificheremo i turni degli agenti appiedati spostando alla sera alcuni della fascia pomeridiana, che ora è meno frequentata. Le risorse ci sono, vanno usate al meglio. Anche i poliziotti a tutela degli obiettivi sensibili relativi alle crisi mediorentale e russo-ucraina possono contribuire alla tutela complessiva del centro storico. E funziona bene la sinergia con le altre forze di polizia e con la polizia locale".

Cosa può migliorare?

"Magari la collaborazione con la vigilanza privata: se riuscissimo a diventare un riferimento per i vari istituti, potrebbero diventare occhi extra a presidio del territorio e aiutarci a concentrare gli interventi dove ce n’è più bisogno, senza sprecare inutilmente le energie. E le telecamere: più sono e meglio è, anche se la copertura in centro è piuttosto buona".