
Eugenio Candi, 75 anni, aveva dedicato. molto tempo alla difesa e al restauro della Torre di Gazone
Bologna, 20 aprile 2025 – Una manovra brusca, l’albero troppo grande che fa resistenza. Il trattore che si ribalta. E schiaccia, intrappolandolo, il guidatore. È morto così, in un incidente nelle sue terre che tanto amava, Eugenio Candi. L’imprenditore settantacinquenne, erede della famiglia Ranuzzi De’ Bianchi, proprietario della dimora storica e della tenuta Torre di Gazone, a Monteveglio, è stato travolto ieri pomeriggio dal trattore su cui lavorava, mentre era impegnato nella sistemazione di alcuni alberi.
L’incidente è avvenuto intorno alle 18.20. Candi era assieme al figlio, tornato per passare la Pasqua in famiglia. È stato lui a dare l’allarme, quando ha visto il mezzo, che il padre stava usando per tirare giù un grosso albero, rovesciarsi. Subito in via Cassola sono arrivati i soccorsi: i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo incastrato sotto il trattore. I sanitari del 118, arrivati con ambulanza e automedica, non hanno potuto che constatare la morte di Candi. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale, per ricostruire la dinamica della tragedia.
Una morte che ha sconvolto Monteveglio, dove l’imprenditore era molto conosciuto. Candi lavorava in Cina per conto di una ditta francese ed era esperto in collegamenti satellitari: metà dell’anno la passava all’estero. Ma quando tornava si dedicava alla tenuta, di cui aveva curato un pregiato e accurato restauro, sotto l’egida della Sovrintendenza. La grande casa padronale cresciuta intorno ad una torre del Duecento, una grande stalla moderna, circa 17 ettari di terra con un migliaio di alberi da frutto e un centinaio di querce secolari in filare. Oltre a un antico mulino ad acqua, che Candi adesso stava cercando di rimettere in funzione.
Un sogno lasciato a metà, in una vita spesa per il bello e l’ambiente. Anche quando si era opposto al progetto del Comune di Monteveglio, per salvaguardare gli alberi intorno all’Abbazia. In prima persona. "Era riservato nelle sue cose, ma ci credeva", ricordano gli amici, che non possono ancora credere alla tragedia: "Il figlio era tornato da Milano per passare questi giorni di festa con i genitori. Ora questo sarà il ricordo che la famiglia Candi porterà della Pasqua".